Piccinini: “Superlega una noia mortale: chi pensa di moltiplicare gli ascolti moltiplicando le partite fa male i conti”
Sandro Piccinini, storico volto del giornalismo sportivo, oggi a ‘Sky Sport’, ha dato il suo parere sulla nascita della Superlega: “Da quello che ho letto, si dovrebbe strutturare questa Superlega con due gironi da dieci squadre, con andata e ritorno 18 partite. La Superlega nasce come una noia mortale: ho un’esperienza di diversi decenni in tv, chi pensa di moltiplicare gli ascolti moltiplicando le partite fa male i conti, si rischia di annullare l’effetto evento. Nel tempo, si rischia di attenuare l’effetto evento che la Champions ha da sempre. Pensate a Bayern-PSG e alle fatiche che hanno fatto per arrivarci: se quella partita la ripeti sei volte, non farà lo stesso share. Non ci si inventa una manifestazione dal nulla, la FA Cup, ad esempio, è la manifestazione più amata del mondo del calcio perché ha una tradizione ultracentenaria. La Superlega potrà avere tradizione solo tra 30 anni, per ora è solo una idea interessante per il futuro”.
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“I club – continua Piccinini – lamentano di esser indebitati perché c’è un sistema che non gli garantisce le risorse necessarie, ma è una premessa mistificatoria. 12 club con 6 miliardi di debiti sono, semplicemente, amministrati male, le risorse sono state gestite male. Noi abbiamo l’esempio virtuoso dell’Atalanta, non è obbligatorio pagare de Ligt 85 milioni e non mi riferisco solo alla Juve”.
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“L’esclusione delle ribelli – chiosa Piccinini – dalle semifinali di Champions ed Europa League? Sarebbe un autogol clamoroso, credo e spero ci siano ancora i margini di politica alta di trattativa. Se si va col bazooka ci rimettono tutti”.
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