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Atalanta

Muriel come Messi: da un CD di vallenato al tetto d’Europa

Scritto da
Sabrina Uccello

Luís Muriel è il vero asso nella manica dell’Atalanta, la gara contro il Bologna lo dimostra ancora: i numeri del giocatore sono unici in Italia e in Europa, eppure il suo cammino professionale non sempre è stato così semplice.

Soltanto lui e Leo Messi, nei maggiori cinque campionati del Vecchio Continente nella stagione 2020-21.

Luís Muriel, attaccante dell’Atalanta, insieme all’argentino del Barcellona, è tra gli unici giocatori non europei ad aver preso parte ad almeno 23 gol della propria squadra. E in effetti snocciolando i numeri del colombiano classe 1991, che milita nella Dea dal 2019, ci si può rendere conto del grande impatto che sta avendo sulla stagione dei bergamaschi. Pur essendo partito in sordina, Muriel sta riuscendo a conquistare la titolarità e si sta rendendo indispensabile offensivamente per il tecnico Gasperini.

L’ex Siviglia (tra le altre, ndr) ha già collezionato 19 reti e 8 assist, che tradotti in minuti vuol dire che all’incirca ogni 40′ Muriel si rende fondamentale in un’azione da gol della propria squadra, con 31 presenze all’attivo. Già così ha raggiunto il suo record di gol ed assist in una sola stagione. D’altronde nessuno ha fatto meglio di lui in Serie A, tra le mura amiche. Con la rete contro il Bologna, il giocatore atalantino ha toccato quota 9 reti casalinghe nel 2021, in Serie A.

Forse, anzi sicuramente, nessuno avrebbe potuto immaginare un impatto così repentino e allo stesso tempo significativo, da parte di un giocatore che spesso si è fermato per incostanza o per problemi fisici. Tuttavia, si sa che ciò che passa per l’Udinese, in realtà, è garanzia. Muriel, infatti, ha indossato dal 2012 al 2015 la casacca bianconera ed è stato quello il momento in cui si è realmente posto sotto i riflettori del calcio europeo.

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L’inizio complicato di Muriel

Muriel, Atalanta-Udinese (GettyImages)

La rete di osservatori dei Pozzo, in effetti, difficilmente manca la mira in America Latina, nonostante spesso le apparenze possano deviare l’attenzione. D’altronde emergere per Muriel non è stato semplice, sebbene abbia segnato il suo cammino decisamente caparbio. Basti pensare, ad esempio, che ai tempi delle giovanili nel Deportivo Cali, il colombiano era tra i giovani talenti con maggiori difficoltà ad emergere a causa della sua condizione economica. Non aveva la possibilità nemmeno di procurarsi le scarpette adeguate. Come lui stesso ha raccontato, toglieva e metteva i tacchetti a delle vecchie tennis così da poterle utilizzare sia in campo sia in strada. Un episodio che commosse l’ex compagno Camilo Ayala, il quale decise di regalargli le sue. Erano scarpe troppo grandi per Muriel, che le indossò comunque. D’altronde, quando gli sarebbe ricapitato di indossare delle Adidas?

“Credo che – ha detto il giocatore ricordando questo episodio – è una delle cose che mi hanno marcato di più nella mia tappa nel Cali. La ricorderò sempre. Ogni volta mi dà la forza per continuare ad andare avanti nei momenti di difficoltà”.

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Tutto per un CD di vallenato

Luís Muriel – Colombia (GettyImages)

Quelli non sono mai mancati e ancora imperversano nella vita di questo calciatore che, pur accumulando numeri e prestazioni di alto livello, difficilmente riesce a scrollarsi da dosso l’appellativo di discontinuo e poco affidabile. Tuttavia ogni momento complicato ha propiziato un salto assolutamente riuscito, come quando El Valencianito (così lo definivano agli inizi in patria per la somiglianza con Iván René Valenciano, uno degli idoli della Nazionale cafetera, ndr) a causa del fatto che fisicamente non fosse promettente, fu lasciato andare via senza troppe remore dal Junior. Ai tempi della Primavera, infatti, il club azucarero lo vendette scambiandolo con un CD di vallenato del cantante Iván Villazón. Valeva questo? Oggi sappiamo decisamente di no, ma così si è aperta la strada dell’Europa fino allo splendido presente con l’Atalanta.

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