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Serie A

Superlega, Juve, Real e Barcellona: “La UEFA non può più minacciarci”

Scritto da
Filippo Partenzi

Può rinascere il progetto Superlega. Juventus, Barcellona e Real Madrid pronte ad andare avanti dopo la decisione del Tribunale di Madrid.

Rinasce il progetto Superlega. O almeno il trio composto dalla Juventus, dal Barcellona e dal Real Madrid potrà riprovarci senza temere alcuna ripercussione da parte della Uefa. Il Tribunale di Madrid, infatti, ha intimato all’organizzazione presieduta da Aleksander Ceferin di interrompere il procedimento disciplinare aperto a carico dei tre club e rimuovere le restrizioni imposte alle altre 9 fondatrici. In caso contrario, la Uefa andrà incontro ad ammende e responsabilità penali. 

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Aleksander Ceferin (Getty IMages)

Juventus, Barcellona e Real Madrid pronti a costruire la Superlega

Una vittoria su tutta la linea per la Juventus, il Barcellona ed il Real Madrid che potranno così ricominciare a costruire il nuovo torneo. “È nostro dovere occuparci dei gravi problemi che affliggono il calcio. Uefa – si legge in un comunicato diffuso oggi – si è accreditata come legislatore, operatore esclusivo e unico titolare riconosciuto dei diritti delle competizioni europee, nonché organizzatore. Questa posizione monopolistica e in conflitto d’interessi danneggia il calcio e il suo equilibrio competitivo. Come dimostrato ampiamente, i controlli finanziari sono inadeguati e sono stati applicati impropriamente. Ai club partecipanti alle competizioni europee dovrebbe essere garantito di governare le competizioni”.

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La Superlega è ritenuto un modello di sviluppo vincente. “Siamo felici che, da ora in avanti, non saremo più oggetto delle attuali minacce della Uefa. Il nostro obiettivo è di continuare a sviluppare il progetto in modo costruttivo e collaborativo, contando sul contributo di tutti gli stakeholders del calcio: tifosi, calciatori, allenatori, club, leghe e federazioni nazionali e internazionali. Siamo consapevoli del fatto che alcuni elementi della nostra proposta potrebbero essere rivisti e, naturalmente, potranno essere implementati attraverso il dialogo e il consenso. Rimaniamo fiduciosi nel successo di questo progetto che sarà sempre rispettoso della normativa dell’Unione Europea”.

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