Courtois, al termine della Nations League, torna ad attaccare la Uefa accusandola di pensare “soltanto alle proprie tasche”.
Altro, ennesimo duro attacco alla Uefa da parte di Thibaut Courtois. Il portiere del Belgio, che nei giorni scorsi aveva definito “inutile” la partita contro l’Italia valevole per il terzo e quarto posto della Nations League, nelle ultime ore è tornato alla carica mettendo ancora nel mirino l’organizzazione presieduta da Aleksander Čeferin. L’accusa? Quella di interessarsi ben poco alla salute di chi poi scende in campo.
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“Non si preoccupano per noi, pensano solo alle loro tasche. Si partecipa a questo torneo solo perché per la Uefa sono soldi in più” ha detto Courtois. “Stesso discorso per la Conference League. La Uefa è arrabbiata perché alcune squadre vogliono la Superlega, ma non si preoccupano minimamente di noi giocatori”. Una presa di posizione importante, che mira a modificare il calendario degli impegni che i giocatori (e con loro le squadre) sono costretti a rispettare.
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“Giocare senza mai fermarsi un attimo porta a continui infortuni. Non siamo robot, ci sono sempre più partite e nessuno si preoccupa per noi. L’anno prossimo – è andato avanti l’estremo difensore del Real Madrid – abbiamo una Coppa del Mondo a novembre, poi dobbiamo giocare di nuovo fino alla fine di giugno. Tre settimane di vacanza non bastano per giocare 12 mesi ai massimi livelli. Se stiamo zitti, non cambierà nulla”.
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