La Prefettura di Napoli ha imposto il divieto di vendita dei biglietti ai tifosi polacchi per Napoli-Legia Varsavia, gara di Europa League in programma giovedì 21 ottobre.
Nel 2013 per Legia Varsavia-Lazio furono fermati 150 tifosi biancocelesti, nel 2015 in Polonia a Varsavia non ci furono incidenti, fu rimandato tutto in Italia. A Napoli accaddero degli scontri nei pressi degli alberghi in cui soggiornavano i tifosi polacchi.
Circa trenta arresti dopo un paio di giorni di grandissima attività per le forze dell’ordine.
Questi ricordi hanno portato la Prefettura di Napoli a disporre il divieto di vendita dei biglietti ai residenti in Polonia. Una decisione che ha suscitato la rabbia del Legia Varsavia che si è espresso attraverso un comunicato stampa sul proprio sito ufficiale.
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Il club polacco ha utilizzato toni forti nel proprio comunicato sulla scelta della Prefettura di Napoli. Il testo recita così: “Decisione scandalosa, del tutto ingiustificata e priva i nostri tifosi del pieno diritto di sostenere la propria squadra durante le partite in trasferta, contro lo spirito sportivo e i valori del calcio europeo”.
Il Legia Varsavia ha annunciato di essersi mosso a livello diplomatico con il Napoli e le autorità italiane, avvalendosi del sostegno del Ministero degli Esteri polacco e dell’Ambasciata della Polonia in Italia.
Martedì è arrivata la decisione da parte delle autorità competenti, il club polacco non si è fermato, ha inviato un’altra lettera e attende risposta dall’Italia.
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Non solo le parole, anche due mosse concrete molto importanti: il Legia ha portato a casa il doppio del consueto numero di biglietti per ospiti, sponsor ufficiali e partner commerciali del club.
Poi l’annuncio che fa la differenza rispetto alla gara in Polonia: “Il Legia Varsavia è pronto ad ospitare i tifosi del Napoli ed è pienamente preparato in termini d’organizzazione”.
Il Napoli giocherĂ a Varsavia il 4 novembre, il Legia ha dato la disponibilitĂ ad accogliere i tifosi azzurri. BisognerĂ capire cosa ne pensano la Uefa, che di solito tende a far rispettare il principio di reciprocitĂ , e le autoritĂ polacche.
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