Tra razzismo, polemiche e problemi storici del nostro calcio: l’ex Juventus, Thuram, critica la Serie A a ‘Propaganda Live’
Il caso Koulibaly ed il caso Vlahovic sono stati soltanto gli ultimi di una lunga serie. Il razzismo in Italia continua ad essere un problema, soprattutto negli stadi da calcio. Cori beceri, ululati e frasi ingiuriose: la Giustizia Sportiva e quella Ordinaria stanno iniziando soltanto adesso a dare un segnale forte, seppur resta un tema caldissimo e tutt’altro che sulla via della risoluzione.
Lo sa bene anche Lilian Thuram, che in Italia ha giocato gran parte della sua illustre carriera. E proprio negli stadi nostrani, l’ex difensore di Parma e Juventus ha testato sulla propria pelle lo squallido sfottò razzista, piovutogli dagli spalti del nostro campionato.
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Così, Lilian Thuram ha criticato la nostra Serie A, ai microfoni di ‘La7’, nel corso di ‘Propaganda Live’: “Sono ancora tanti i calciatori che non capiscono la problematica del razzismo. Non mettersi in ginocchio è un atto politico. Se non lo fai, è perché non ti interessa compiere un atto di giustizia. In Italia, nessuno ha avuto il coraggio. Anzi, pensavano di essere neutrali non facendo nulla, ma sul razzismo non si può essere neutrali. Sono arrivato in Italia, in Serie A, nel 1996 e tutt’oggi resiste questa ipocrisia. Eppure, i calciatori bianchi avrebbero un potere incredibile per sensibilizzare tutti e far cambiare la mentalità”.
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