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Serie A

Troppe partite, si teme sciopero dei calciatori: l’annuncio del presidente

Scritto da
Alessia Gentile

Spunta l’ipotesi di un possibile sciopero per i calciatori di Serie A: i molti impegni sportivi, ravvicinati tra loro, non rendono la vita facile 

Gli eventi sportivi programmati per questa stagione 2021/2022 non rendono la vita facile ai giocatori e alle squadre in generale del campionato italiano, e non solo. Gli impegni sono tanti e soprattutto sono molto ravvicinati, con partite da giocare anche ogni tre giorni e con viaggi intercontinentali spesso da sostenere dai calciatori convocati dalle proprie nazionali. L’allarme è stato lanciato in diverse occasioni dalle varie parti chiamate in causa. Ora c’è la possibilità di uno sciopero da parte dei giocatori.

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Serie A (LaPresse)

Serie A, possibile sciopero dei giocatori: il presidente Calcagno spiega le motivazioni

Il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, Umberto Calcagno, ha già in precedenza fatto riferimento, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, al problema che sta coinvolgendo, soprattutto nelle ultime due stagioni più che mai, i diversi giocatori e di rimando le società. Il punto focale della discussione riguarda le troppe partite da giocare con tempi molto ravvicinati in Serie A e non solo. Calcagno ha perciò annunciato in via ufficiale: “Sulle tutele? Ci sono due direttrici. La prima ovviamente è la tutela dei grandi giocatori con più di 70 partite a stagione, tra cui 50 con meno di 4 giorni di recupero“.

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Calcagno ha poi proseguito affermando: “L’idea comune è proprio quella che non si può continuare a giocare così tanto. Andranno riviste le finestre FIFA. Seconda cosa: non contrastiamo la ricerca di nuove risorse, ma alle nuove competizioni ci si deve arrivare con il merito sportivo. In caso contrario c’è il rischio di andare a svilire i campionato interni. Possibile sciopero? Bisogna giocare meno. Con meno partite in competizioni più ricche non è detto che si debba guadagnare meno. Il top player si pone il problema di svolgere la sua attività fisica in maniera diversa, con meno viaggi e meno partite. Tutto al fine di fornire prestazioni migliori”.

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