FIFA e UEFA stanno pensando all’introduzione di novità nel fuorigioco. Parla di questo e dei Mondiali l’ex arbitro Bonfrisco.
I prossimi Mondiali in Qatar rappresenteranno un’edizione della kermesse praticamente rivoluzionaria. Non soltanto perché si disputerà durante i mesi invernali, e ciò rappresenterà una novità rispetto alla consuetudine estiva, la quale ha generato diverse polemiche; ci saranno delle introduzioni che riguarderanno direttamente la gestione dei match. Gli arbitri saranno sempre più coadiuvati dalla tecnologia con lo scopo di rimpicciolire il margine di errore di volta in volta. Ci saranno, infatti, una dozzina di telecamere capaci di rilevare 50 volte per secondo 29 punti del corpo di un calciatore per comprendere l’eventuale posizione di fuorigioco. Il concetto di luce tornerà in auge.
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L’applicazione del concetto avverrà secondo il fuorigioco semiautomatico. Ci saranno, infatti, delle telecamere intelligenti, le quali manderanno risposte istantanee in sala VAR, per migliorare la lettura delle azioni e quindi anche l’interazione col direttore di gara. Ai microfoni di ‘TuttoJuve’ a riguardo è intervenuto l’ex arbitro Angelo Bonfrisco: “La Uefa e la Fifa stanno pensando di tornare al concetto di luce. Si sono accorti che con il Var si annullano dei gol per questione di pochi centimetri, il che va contro le modifiche regolamentali che vorrebbero agevolare i gol. Con la luce si sposterà virtualmente il confine di 40-60 centimetri la linea del fuorigioco. Vedremo certamente più gol. É chiaro che tutto dovrà essere ratificato dall’Ifab e quindi dalla modifica del regolamento in essere”.
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Con la segnalazione geografica del fuorigioco, seconda introduzione possibile, come sottolinea l’ex direttore di gara, la tecnologia potrà intervenire immediatamente, ancora prima che termini l’azione di gioco e segnalare la posizione dei calciatori in campo. Tuttavia specifica: “La macchina non è in grado di valutare o meno la posizione attiva di un giocatore ma solo la sua esatta collocazione al momento del lancio. Da qui, il termine semiautomatico”. Per tale ragione sarà sempre fondamentale la parola dell’arbitro, ma dovrebbero quantomeno ridursi i tempi di attesa prima di una decisione e anche il margine d’errore nella disamina di un’azione.
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