Ennesima sconfitta per il Tottenham di Conte. Il tecnico, nel post partita, si è voluto sfogare mettendo in dubbio la sua permanenza.
I fasti vissuti lo scorso anno all’Inter sono ormai un lontano ricordo. Finora, infatti, è stato quanto mai amaro il ritorno di Antonio Conte in Premier League, alla guida del Tottenham: dopo qualche timido segnale positivo, la squadra si è progressivamente spenta andando incontro a 4 sconfitte nelle ultime 5 giornate di campionato. Un rendimento deludente, che ha fatto scivolare gli Spurs all’ottavo posto a -7 dal Manchester United quarto.
L’ultima debacle è arrivata ieri, contro il Burnley terzultimo. Da qui la rabbia dell’allenatore il quale, nel corso della consueta intervista post-partita, si è voluto sfogare. “Non è normale per me. Devo parlare con il club, forse non sono abbastanza bravo. Il Tottenham mi ha chiamato per cambiare le cose, sto facendo di tutto ed evidentemente non è sufficiente”.
L’allenatore è poi andato avanti, motivando il proprio pensiero. “Qui i giocatori sono sempre gli stessi, gli allenatori cambiano ma i risultati no. E per me è frustrante. Potrei stare zitto e chiudere gli occhi ma per me non è accettabile”. Parole dure, che potrebbero portare anche un clamoroso divorzio anticipato.
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Il contratto che lo lega al club inglese scade a giugno 2023 ma a breve si terrà un summit urgente tra la dirigenza e Conte volto a fare il punto della situazione e verificare se esistono ancora le condizioni per poter andare avanti insieme. “Sono troppo onesto per accettare la situazione, lo chiarirò con il club e il club dovrebbe fare le sue riflessioni su di me”.
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A poco sono serviti gli acquisti effettuati a gennaio di Dejan Kulusevski e Rodrigo Bentancur: il primo in 5 presenze complessive con la nuova maglia ha totalizzato un gol ed un assist mentre il centrocampista, anche lui a quota 5 apparizioni, non è ancora riuscito a dare il proprio contributo per rendere la linea mediana più efficiente. Ora i riflettori sono puntati sulla sfida di sabato, sul campo del Leeds. Conte vuole risposte immediate dai suoi.
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