Conte medita di lasciare il Tottenham dopo gli ultimi risultati negativi conseguiti dal club: possibile un ritorno in Serie A.
Il rientro in Premier League se lo aspettava decisamente diverso Antonio Conte, dopo i fasti vissuti sulla panchina del Chelsea. La realtà, invece, si è dimostrata diametralmente opposta e a poco meno di 4 mesi dalla firma già si parla di un suo possibile addio al Tottenham. Il motivo è da ricercare nel deludente rendimento della squadra scivolata, in seguito alle 4 sconfitte rimediate nelle ultime 5 gare di campionato, all’ottavo posto.
Una situazione inaccettabile per l’allenatore il quale, non a caso, si è voluto sfogare di recente chiedendo un confronto immediato con il club per verificare se esistono ancora le condizioni per andare avanti insieme. Il divorzio anticipato resta quindi uno scenario possibile, come confermato anche da Massimo Brambati.
Il procuratore ha parlato della questione ai microfoni di ‘TMW Radio’. “Sta pensando di andare via. Gli piacerebbe stare a casa sua, diciamo così. Per me lui ha sopravvalutato la situazione, che si è trovato poi a gestire. I risultati non gli hanno dato una mano, Ci vuole tempo e forse ha capito che c’è un margine oltre il quale non può andare con certi giocatore. Ha fatto una valutazione errata”. Per Conte potrebbero quindi riaprirsi le porte della Serie A, comprese quelle della Juventus.
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Sono infatti migliorati i rapporti tra l’allenatore ed il presidente Andrea Agnelli. “Tra persone intelligenti poi si arriva a un punto in cui si capisce che prendere troppe strane così lontane e diverse non porta a niente. Andrea Agnelli è stato testimone di nozze di Conte, erano davvero amici. So che un riavvicinamento c’è stato, la situazione non è così ‘lontana’ com’era prima”.
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Per Brambati Conte rappresentava il nome giusto in casa Juve per sostituire Allegri nel 2019. “È andato all’Inter andando contro la sua storia, visto che è il rappresentante ancora ora dello spirito Juve. Lo ha fatto anche per dimostrare che qualcuno alla Juve forse aveva sbagliato nel fare certe valutazioni quando è andato via Allegri. La scelta più logica era riportare lui e non andare su Sarri. La società ha pensato più all’orgoglio in quel caso”.
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