La Juventus e il caos plusvalenze: arriva il documento ufficiale

La Juventus oggi ha diramato un comunicato ufficiale riguardo il caso legato ai trasferimenti e alle plusvalenze

Hanno destato molte considerazioni da parte degli addetti ai lavori, gli acquisti di Vlahovic e Zakaria da parte della Juventus. Questo per i grandi problemi economici che ha avuto il club bianconero negli ultimi anni, in seguito alla pandemia e all’acquisto di Cristiano Ronaldo. C’è stata l’approvazione del bilancio da parte del CdA, con una perdita effettiva di circa 119 milioni di euro. La Juve, insieme a tanti altri club italiani, è finita nel mirino della Giustizia Sportiva per il caso plusvalenze.

Agnelli in panchina
Agnelli (LaPresse)

Nel documento pubblicato dalla Juventus, c’è anche uno spazio dedicato alla richiesta di informazioni da parte delle Autortià Sportive su richiesta di CO.VI.SO.C: “La CO.VI.SO.C ha richiesto all’Emittente di fornire informazioni sulle richieste istruttorie, aventi oggetto il bilancio separato e consolidato della Juve pervenute nel 2021. […] In particolare, alle notizie che sono emerse sugli organi di stampa a proposito del procedimento penale descritto nella sezione successiva”.

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Lotito e Agnelli all'Olimpico
Lotito e Agnelli (LaPresse)

Juventus, comunicato sul caso plusvalenze

Un procedimento penale che è quello del caso trasferimenti e plusvalenze. Prosegue il comunicato della Juventus: “La Procura, attraverso la FIGC, ha formulato una richiesta di documentazione riguardo la cessione di alcuni giocatori e il club ha fornito tali documenti”. Nel comunicato c’è anche scritto che la società, insieme ad altre dieci, ha ricevuto una “comunicazione di conclusione delle indagini” dalla Procura Federale presso la FIGC.

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La Juventus prosegue: “[…] L’atto notificato, riguardante taluni trasferimenti perfezionati negli esercizi di bilancio 2018/19, 2019/20 e 2020/21 non costituisce esercizio dell’azione disciplinare da parte della Procura Federale. La società potrà ora aver accesso agli atti e articolare le proprie difese nei termini previsti dal codice, confidando di poter dimostrare la correttezza del proprio operato”.