L’Italia riflette dopo la cocente sconfitta patita per mano della Macedonia, costata l’eliminazione dal Mondiale. Il Ct Mancini nella bufera.
Spazzati via, per la seconda volta consecutiva. Il Mondiale resta un tabù per l’Italia, costretto ancora una volta a vedere la kermesse da casa interrogandosi sui problemi che hanno impedito alla Nazionale di ottenere la qualificazione. La magia dell’Europeo è svanito presto lasciando spazio, nelle partite successive, ad ansie e preoccupazioni che poi hanno determinato il crollo azzurro. Ora è il momento delle riflessioni, ma intanto il danno è stato fatto.
Il Ct Roberto Mancini, in queste ore, sta valutando il da farsi. Ieri, in conferenza, ha rinviato ogni discorso riguardante il suo futuro ma l’ipotesi delle dimissioni è sul tavolo, forte e concreta. Una decisione definitiva, con tutta probabilità, verrà comunicata dal diretto interessato la prossima settimana, nelle ore successive all’inutile sfida con la Turchia (eliminata dal Portogallo).
La Figc, nel frattempo, ha già individuato il suo possibile sostituto ma proverà in tutti i modi a convincere Mancini a restare. Difficile dire cosa accadrà. È tanta infatti l’amarezza provata dal tecnico, finito oggi nel mirino del direttore del ‘Corriere dello Sport’ Ivan Zazzaroni. Il quale, in un suo editoriale, ha analizzato le cause alla base della disfatta italiana.
Il giornalista, in particolare, ci è andato giù pesante. “Abbiamo giocato soli contro le nostre carenze non solo offensive: l’avversario non esisteva, era ridicolo, quando aveva il pallone tra i piedi non sapeva cosa fare, in difesa concedeva spazi e occasioni”. La Macedonia, conscia della superiorità tecnica degli azzurri, si è concentrata sulla fase difensiva ripartendo poi in velocità: una strategia che, alla fine, ha pagato i dividendi sperati.
A far discutere sono anche le scelte effettuate dal commissario tecnico, compresa quella di lasciare in tribuna Nicolò Zaniolo e portare in panchina Joao Pedro nonostante la stagione tutt’altro che brillante da lui vissuta al Cagliari (non segna da 540 minuti). “Mancini non ha avuto il tempo per ricreare lo spirito dell’Europeo, per disperazione è ricorso agli oriundi. È il primo responsabile di questo fallimento”.
Non servivano cifre folli. Bastava un po’ di coraggio in più, un segnale, un’azione concreta.…
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