Proteste, nervosismi e attacchi isterici con arbitri e difensori: è tutto alle spalle per Osimhen, ora leader di questo Napoli
Selvaggio e travolgente, come una creatura rara in questo calcio fatto di tanti vocaboli e poca sostanza. Victor Osimhen è diventato finalmente il leader di una squadra che sta macinando gioco e spettacolo. E che soprattutto sta dominando un campionato, finora mai stato in discussione in queste prime diciannove giornate. Insomma al giro di boa, non è un caso che coincidano il primato del Napoli in classifica e quello di Osimhen nella classifica dei cannonieri.
Anche perché la crescita di Victor Osimhen quest’anno è stata esponenziale. E ricercarla nei meri numeri, sarebbe fare un torto al calciatore e a chi lo ha trasformato. Diciannove presenze, quattordici gol e quattro assist tra Serie A, Champions League e Coppa Italia. E soprattutto: soltanto due cartellini gialli.
È proprio in quest’ultimo dato che sta tutta la crescita, tutta la maturità raggiunta da Victor Osimhen, che con la gestione di Luciano Spalletti si sta preparando a compiere il passo definitivo. Quello che potrebbe portarlo a diventare uno dei grandi top player della prossima generazione, uno di quelli destinati a lottare persino con gli Erling Haaland d’Europa.
Dietro la trasformazione di Victor Osimhen, però, c’è il tutto il lavoro di Luciano Spalletti. Tra i tanti calciatori trasformati e rivitalizzati sotto il suo comando, il nigeriano è certamente uno dei suoi capolavori più sottaciuti. Ora l’ex Lille appare saggio e misurato in campo, sempre lucido e mai fuori giri. Sia con il pallone fra i piedi che a gioco fermo. E a pensare che al debutto in panchina di Spalletti contro il Venezia, lo scorso anno, Osimhen si presentò con un’espulsione per fallo di reazione contro il Venezia. Un bel cambiamento, se si considera quanto raccolto già oggi.
Addio a nervosismi, attacchi isterico e raptus di ira: adesso Osimhen è finalmente devastante, senza perdersi in mille e scatenate chiacchiere. Al nigeriano non sono mai mancate le doti del finalizzatore, piuttosto quelle del leader. Un passo che, però, sta completando grazie all’ausilio di Luciano Spalletti e alla sua grande voglia di dimostrare quanto ancora può raggiungere con il suo Napoli. Sempre che la Premier League non venga prima a bussare con qualche offerta troppo difficile da poter rifiutare.
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