Mateo Retegui, attaccante del Tigre, è la sorpresa oriunda fra i pre-convocati del Ct Mancini con la Nazionale italiana: il parere di chi lo conosce da vicino.
SarĂ romanticamente che la Nazionale italiana non potrebbe presentarsi allo âStadio Diego Armando Maradonaâ senza una sfumatura argentina o sarĂ concretamente che al commissario tecnico Roberto Mancini mancano alternative offensive di valore, fatto sta che nella lista dei pre-convocati per i prossimi impegni dellâAzzurra con grande stupore è rientrato Mateo Retegui, attaccante classe 1999 di proprietĂ del Boca Juniors ma in prestito al Tigre.Â
Prima di tutto va chiarito che ancora non è sicuro che indosserĂ la casacca azzurra, perchĂŠ lâultima parola spetterĂ proprio al giocatore, chiamato a prendere una decisione che farebbe da spartiacque: indossare la maglia dellâItalia oppure preservarsi la speranza di essere convocato un giorno per difendere quella dellâArgentina, suo sogno mai nascosto.
Alcune settimane fa ai media locali post-match infatti ha affermato: âSpero di essere convocato in futuro dallâAlbiceleste, ma devo stare tranquillo e mantenere i piedi per terra. Se accade, bene. Cercherò di sfruttare lâoccasione al massimo, altrimenti andrò avanti come mi toccaâ.
Mantenere i piedi per terra in una famiglia come quella di Retegui è veramente difficile. Lo sport è una vocazione di casa, ma non calcistica. Sebbene il 2022 il potente numero nove del Tigre lâabbia concluso con 23 gol e 3 assist in stagione, e sia giĂ a 6 reti in 6 match nella nuova annata, la sua carriera è cominciata con lâhockey, seguendo le orme del padre e quelle della sorella.
Il soprannome âEl Chapaâ col quale Mateo è famoso tra gli stadi argentini proviene proprio dal padre Carlos, attuale allenatore della Nazionale argentina di hockey sullâerba ed ex professionista di successo. Anche sua madre, MarĂa de la Paz Grandoli è stata una giocatrice e ha vinto con la squadra il primo campionato junior nel 1993 in Catalogna. La sorella Micaela è stata nel medesimo sport medaglia dâargento ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Per emulazione Mateo da bambino ha seguito la tradizione familiare e inizialmente lâha anche preferita al calcio. Poi è scoccata la scintilla definitiva.
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Lâattaccante 23enne, infatti, da piccolo la mattina si allenava col River Plate e nel pomeriggio in quel di Núùez passava nellâaltro campo. Uno sforzo fisico tale da doversi fermare improvvisamente a causa di un problema al bacino. Nel periodo di stasi e dopo una lunga riflessione aveva inizialmente optato per lâhockey, anche perchĂŠ nellâottava divisione del River Plate câerano tanti calciatori che avrebbero debuttato in Primera Division con Marcelo Gallardo e Mateo faticava a ritagliarsi spazio a sufficienza. Per intensitĂ fisica, personalitĂ e qualitĂ si è fatto notare di nuovo ma dallâaltra sponda rispetto ai Millonarios, ovvero dal Boca Juniors. Un pomeriggio giocando con gli amici in Costa AtlĂĄntica risveglia lâattenzione di uno degli scout degli Xeneizes, ovvero Diego Mazzilli, che gli propone nellâimmediato una prova nel club.
Cambia cosĂŹ di nuovo la carriera di Retegui, che al River Plate aveva fra lâaltro commiato come esterno destro dâattacco, mentre oggi è un centravanti di peso. Era il 2015 e quel giorno sarebbe ricominciato tutto, come adesso. Retegui ha esordito in prima squadra con in panchina Guillermo Barros Schelotto, ma è stato anche allâEstudiantes de La Plata, dove i tifosi lo ricordano per una rete in un derby contro il Gimnasia da fuori area. Poi un passaggio fugace al Talleres de Cordoba prima del Tigre.
Il cartellino di Retegui è ancora di proprietà del Boca Juniors, ma è in prestito al Tigre. A metà anno è previsto il rientro a La Bombonera dal prestito, ma El Matador possiede un diritto di acquisto per 2,3 milioni di euro del 50% del cartellino, quindi potrebbe riscattarlo e sedersi al tavolo col Boca Juniors in caso di offerte.
Prima di piacere al Ct Roberto Mancini, Retegui è stato seguito nel 2020 dalla Roma su consiglio di Francesco Totti. Lâex capitano lâaveva anche coinvolto nella sua agenzia di calciatori. Poi si è risvegliato il Milan, sebbene al momento non pare siano giunte offerte.
Ai microfoni di âSerieANews.comâ è intervenuto Axel Ugarte, giornalista de âEl Esquiuâ, che segue da vicino lâattualitĂ del Tigre, il quale ha commentato comâè stata accolta la notizia circa la convocazione con la Nazionale italiana: âĂ stata una sorpresa, nessuno poteva immaginarlo sebbene stia avendo un rendimento importante. In ogni partita che gioca, rende sempre al massimo. Non câera comunque nessun presagio, forse i dirigenti potevano supporlo. Loro sĂŹ. Una cosa simile al Tigre non accade da tempo. Ovvero quella di avere un calciatore che va in Nazionale. Per giunta in una cosĂŹ importante. Perciò è stato sorprendente che si prenda in considerazione un giocatore di questo club. Dâaltronde lui è eccezionaleâ.
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