Parole poco distensive quelle dell’ex difensore dell’Inter. La sua rivalità con i bianconeri non si è mai spenta.
La tensione tra Inter e Juventus non si spegne. Dopo gli episodi bruttissimi a cui abbiamo assistito nel finale della gara di Coppa Italia, continuano le polemiche e le frecciate tra le due fazioni anche a distanza sei giorni dagli episodi.
Al termine della partita valida per la semifinale di Coppa Italia tra Juventus e Inter, il gol di Lukaku all’ultimo minuto aveva acceso la polemica. La provocazione dell’attaccante belga che, dopo aver segnato, è andato ad esultare e a provocare la curva bianconera, ha acceso la rissa.
Al parapiglia hanno preso parte tutti, in particolare Cuadrado e Handanovic che, qualche giorno dopo, sono stati sanzionati dal giudice sportivo con tre e una giornate di squalifica. Brutti anche gli episodi che vedono la curva della Juventus cantare cori razzisti riferiti proprio a Lukaku. Il Giudice Sportivo, infatti, ha squalificato quel settore dell’Allianz Stadium per il prossimo turno di campionato, in programma il 23 aprile contro il Napoli.
Continua, tuttavia, anche distanza di qualche giorno la tensione tra le due squadre. Ad tenere accese la miccia ci ha pensato Marco Materazzi, ex difensore dell’Inter.
Ospite del podcast “Italian Football Tv”, Materazzi ha parlato proprio della rivalità con la Juventus.
“Sportivamente odio la Juventus anche se la rispetto. Ero presente sia a Cardiff che a Berlino, quando persero le finali di Champions League. Se avessero vinto sarebbe stato brutto, avevo il cuore a mille”, ha dichiarato.
“L’arrivo di Mourinho cambiò la mentalità. Noi eravamo i più forti in Italia, ma per vincere in Europa devi avere anche fortuna. Mourinho mi fece giocare sempre in Coppa Italia, sapevo che credeva in me. Ero in fiducia perché consapevole di poter lottare insieme ai leoni”, ha concluso Marco Materazzi.
Dichiarazioni sicuramente poco distensive, quelle dell’ex difensore. Non ha mai nascosto la sua rivalità con la Juventus fin dai tempi del Mondiale vinto dall’Italia nel 2006.
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