Juventus che stenta in Serie A, mentre i tifosi sognano il ritorno di Antonio Conte. Nel frattempo l’ex Giovinco rievoca un vecchio episodio.
Il futuro della Juventus resta appeso a un filo, dopo la sconfitta di ieri col Sassuolo. I bianconeri hanno fallito l’occasione per riavvicinarsi alla zona Europa, e stasera rischiano di essere allontanati dall’Atalanta, o raggiunti dalla Fiorentina. Mancare la qualificazione anche solo alla prossima Conference League sarebbe un brutto colpo per la Juve, a livello economico e di prestigio. Ma soprattutto complicherebbe la posizione di Alggeri.
Il tecnico livornese, da tempo in bilico, potrebbe non essere più sulla panchina bianconera nella prossima stagione, se non ci sarà l’Europa. Primo segnale della necessità di rifondare la squadra, con un nuovo allenatore. Il sogno Antonio Conte resta in cima alla lista dei desideri degli juventini, dato che il tecnico è attualmente senza contratto. Fu proprio lui, nel 2011, ad avviare il ciclo di rinascita della Juventus dopo il post Calciopoli.
Ecco allora che la sua storia in bianconero potrebbe riprendere, specialmente ora che tutta la dirigenza è stata rimpiazzata, a partire da Andrea Agnelli. Il tecnico pugliese è reduce da un’infelice avventura al Tottenham, terminata di recente con un esonero, e vuole ansiosamente rimettersi in pista. La Juventus sarebbe una destinazione gradita sicuramente dell’ambiente, memore del periodo d’oro trascorso quasi un decennio fa.
Di quella squadra faceva parte anche Sebastian Giovinco, attaccante delle giovanili bianconere con grandi speranze davanti a sé, che alla fine ha fatto carriera in Canada. Tornato alla Juve nel 2012 dal Parma e rimasto fino al 2015, l’attaccante torinese classe 1987 ha vissuto l’era Conte, e ne ha parlato oggi ai microfoni di ‘Cronache di Spogliatoio’. In particolare ha ricordato la durezza degli allenamenti e l’approccio iper-competitivo dell’allenatore ex Chelsea e Inter.
“Conte era un martello. – ha spiegato – Una volta riprese Buffon negli spogliatoi perché stava festeggiando”. Era la stagione 2013/2014, l’ultima dell’allenatore sulla panchina della Juventus, conclusa con il record di 102 punti in campionato. Al momento dell’episodio narrato da Giovinco, però, quel traguardo non era ancora stato raggiunto. “Dopo l’addio di Conte i giocatori respiravano e sorridevano, ti sentivi rinato perché eravamo stati spremuti per anni”. Chissà che questo atteggiamento non possa tornare comodo alla Juve del prossimo futuro, come sperano tanti sostenitori bianconeri.
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