Antonio Conte tra Napoli e Juventus: tensioni con De Laurentiis e sirene bianconere. Gli ultimi sviluppi sul futuro del tecnico salentino
Il rapporto tra Antonio Conte e il Napoli non è mai stato facile da interpretare. Apparentemente solido, ma pieno di sfumature. Di quegli equilibri delicati che reggono finché tutto fila liscio. E che rischiano di saltare alla prima crepa. Oggi, a quanto pare, quella crepa c’è. E sta per spuntare fuori.
Conte è arrivato a Napoli prendendo in mano una squadra decima in classifica, sfiduciata, fuori da tutto. E nel giro di una stagione l’ha rigenerata. Adesso si ritrova lì, a marzo, secondo in classifica, con l’Inter a portata e lo Scudetto che non è più un sogno da tifosi, ma una possibilità concreta. E dire che, a luglio, c’era chi non credeva neanche che sarebbe arrivato fino a Natale.
In uno scenario normale, si starebbe già parlando del rinnovo, del rilancio, di un Napoli che – con la Champions League in tasca e 150 milioni di budget estivo – potrebbe diventare la vera corazzata del prossimo anno. Una prospettiva da capogiro. E invece, c’è qualcosa che non torna. C’è qualcosa che si è incrinato. E non da oggi.
Chi conosce Conte lo sa: non gli serve chissà quale motivo per prendere di petto le situazioni. Gli basta percepire che qualcosa non torna, che qualcuno non rema come lui, e subito si accende la miccia. Ed è quello che, secondo Paolo Bargiggia, sarebbe già successo.
A quanto racconta Bargiggia, tra lui e De Laurentiis c’è già stato un confronto. Non sereno, non costruttivo, e – se vogliamo dirla tutta – nemmeno tanto chiarificatore. Ci sono state scintille, tensioni, e soprattutto frustrazioni che Conte si porta dietro da settimane. Il nodo centrale? Il mercato di gennaio.
Perché è vero che il Napoli ha speso tanto in estate, ma poi ha ceduto Kvaratskhelia proprio nel momento clou della stagione, mentre era primo in classifica e con una squadra rodata. E l’ha fatto senza coprirsi davvero, senza offrire a Conte un’alternativa reale.
Una scelta che ha lasciato il tecnico spiazzato. Non tanto per il valore del georgiano, ma per il tempismo e, soprattutto, per l’assenza di confronto diretto: De Laurentiis era negli Stati Uniti, e la distanza – anche umana – si è fatta sentire.
In tutto questo, c’è poi quell’altro dettaglio non proprio irrilevante: la Juventus. Il club del cuore, quello in cui Conte è stato prima bandiera, poi condottiero. E che oggi, nel pieno di una rifondazione tecnica, lo guarda con occhi sempre più insistenti.
Non è un mistero: tra i nomi per la panchina della prossima stagione, il suo è quello che scalda di più la piazza bianconera. E anche in società.
Certo, le voci da sole non bastano a far saltare un progetto che funziona. Ma se a quelle si somma un rapporto difficile con il presidente, un mercato che non ha convinto e una serie di promesse non (ancora) mantenute, come ad esempio il nuovo centro sportivo, allora qualcosa cambia.
Conte, da parte sua, non ha ancora deciso. Lo farà a fine stagione, come è giusto che sia. Ma l’idea di ripartire da Torino, con il pieno controllo di un progetto tecnico e una piazza che lo idolatra, è lì. Più concreta di quanto si pensi.
E secondo Bargiggia, se l’allenatore chiederà di essere liberato, De Laurentiis non si opporrà. Anche lui – pare – non è pienamente convinto di alcuni tratti umani del tecnico. E allora sì, quella panchina della Juventus diventerebbe più di un’opzione. Diventerebbe un ritorno annunciato. Con un progetto nuovo, ambizioso, da costruire da zero.
E con un amore reciproco – tra tecnico e tifosi – che, per quanto messo da parte, non è mai davvero svanito.
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