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Milan, adesso non ci sono dubbi: il dato è allarmante ma la colpa non è di Conceiçao

Scritto da
Giancarlo Spinazzola

Il Milan è alle prese con una stagione deludente: c’è un dato allarmante che non riguarda il tecnico ma è lo specchio del momento del club

Milan, adesso non ci sono dubbi: il dato è allarmante ma la colpa non è di Conceiçao (Lapresse) – SerieAnews

Un solo punto nelle ultime due giornate, un nono posto che grida crisi e una squadra che sembra aver smarrito bussola e convinzioni. Il Milan vive uno dei momenti più delicati delle ultime stagioni. La classifica parla chiaro e fa male, soprattutto se si pensa alle ambizioni con cui i rossoneri avevano iniziato la stagione. Ma com’è possibile che tutto sia andato così storto, e così in fretta?

Milan, una classifica che non rispecchia le ambizioni

Attualmente il Milan è nono in classifica con 48 punti. E, dettaglio che fa rumore, ha raccolto un solo punto nelle ultime due partite. Un trend negativo che ha spezzato qualsiasi slancio e che ha gettato la squadra nel pieno di una crisi tecnica e mentale. Lo scollamento tra il gruppo e l’allenatore Conceiçao è sempre più evidente, mentre i tifosi faticano a riconoscere l’identità della propria squadra.

Milan, una classifica che non rispecchia le ambizioni (Lapresse) – SerieAnews

La Supercoppa italiana sembrava aver acceso un barlume di entusiasmo, ma quella scintilla si è spenta subito. Espulsioni, nervosismo e una squadra che, a tratti, appare senza guida. In mezzo, una stagione che rischia di evaporare nel nulla.

Fallimento nei numeri: lontani dalla Champions, lontani da tutto

Lo specchio più crudo della situazione attuale è la distanza dalla zona Champions League. La quarta posizione, oggi, sembra un miraggio. E non è solo questione di punti: è la continuità a mancare. Non c’è slancio, né una base solida da cui ripartire. Anzi, l’Europa stessa è a rischio, con anche la Conference League che appare lontana se il trend dovesse continuare così.

Il Milan, storicamente legato al grande palcoscenico europeo, si ritrova ad affrontare un bivio che coinvolge l’intera progettualità tecnica. E qui entra in scena il tema più spinoso: il fallimento del mercato.

Milan, la delusione dal mercato invernale: solo incognite

Con l’estate ormai alle spalle e un’estate definita da molti come disastrosa, i dirigenti rossoneri hanno provato a rimediare con il mercato di gennaio. Ma anche qui, i risultati parlano chiaro: un altro flop. L’arrivo di Gimenez era stato salutato come la chiave per risolvere i problemi offensivi. Dopo l’impatto iniziale (gol all’Empoli, lampi in Champions), il messicano è letteralmente scomparso, scavalcato prima da Abraham, poi da Jovic.

Milan, la delusione dal mercato invernale: solo incognite (Lapresse) – SerieAnews

Discorso simile per Joao Felix, mai entrato veramente nei meccanismi di Conceiçao e ormai destinato a fare ritorno alla base. Walker ha mostrato segnali alterni, mentre Sottil tornerà con ogni probabilità a Firenze. Insomma, gennaio non ha portato soluzioni, ma nuovi interrogativi. E la sensazione è che l’aria nello spogliatoio sia tutt’altro che serena.

Chi resta e chi parte: il Milan alla resa dei conti

Guardando al futuro, il quadro si fa ancora più complicato. Per Gimenez la stagione rischia di chiudersi con un grosso punto interrogativo: servirà proteggerlo, anche per giustificare l’investimento fatto, ma sarà davvero lui il centravanti su cui costruire?

Per Joao Felix le valigie sembrano già pronte. Si parla di un possibile trasferimento in Turchia, ma è difficile pensare che rientri nei piani rossoneri a lungo termine. Walker invece ha lasciato dubbi sul suo futuro ma potrebbe essere riscattato visti anche i 5 milioni di euro del costo. Sottil, invece, tornerà a Firenze, con percorso inverso di Adli.

Il vero nodo però è un altro: chi costruirà il nuovo Milan? La caccia a un nuovo direttore sportivo è ancora aperta e senza guida tecnica e dirigenziale, ogni progetto rischia di restare sulla carta. Il Milan è davanti a un bivio. Serve una scossa, una visione, un’idea. Qualcuno che torni a mettere ordine nel caos, ridando identità a una squadra che sembra averla smarrita. La vera domanda è: chi avrà il coraggio e la competenza per farlo?

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