Inter, colpo da maestro di Marotta: subito 30 milioni in cassa

In casa Inter la testa è al campo, ma intanto, fuori dal rettangolo di gioco, l’Inter incassa una vittoria altrettanto preziosa. E non è solo questione di punti: subito 30 milioni in cassa

Giuseppe Marotta con sacchi di euro - foto generata da IA
Inter, colpo da maestro di Marotta: subito 30 milioni in cassa – SerieAnews

Stasera a San Siro andrà in scena Inter-Verona, penultima gara casalinga di campionato per i nerazzurri, ma l’attenzione della squadra e dei tifosi è già proiettata a martedì, quando il Barcellona arriverà a Milano per il ritorno della semifinale di Champions League.

Una partita che vale una stagione, forse di più. Eppure, mentre Inzaghi lavora sul campo per scrivere un altro pezzo di storia recente, negli uffici di Viale della Liberazione si muove un’altra partita, fatta di documenti, clausole e sentenze. Già, perché se in campo il pallone rotola, fuori è il momento delle strategie.

Inter, bilanci sempre sotto osservazione: autofinanziarsi è la chiave

Chi conosce la situazione economica del club sa bene che ogni euro conta. Il mantra è chiaro da tempo: autofinanziamento. L’Inter non può permettersi fughe in avanti o colpi di testa: la sostenibilità resta al centro del progetto. Ecco perché ogni operazione, anche la più piccola, viene valutata con attenzione chirurgica.

Con una proprietà ancora in fase di transizione e i margini di spesa strettamente legati ai risultati sportivi e ai ricavi generati, l’obiettivo è costruire una squadra competitiva senza andare fuori dai binari. Per questo, notizie come quella arrivata dalla Svizzera sono oro puro per le casse del club. Non solo per la cifra in gioco, ma per il messaggio che trasmettono: l’Inter è solida anche fuori dal campo, sa difendersi e far valere le proprie ragioni nei luoghi giusti.

Joao Mario, una clausola da 30 milioni aggirata con intelligenza

Giuseppe Marotta, ancora una volta, ha saputo muoversi con freddezza ed esperienza. A confermarlo è la recente sentenza del TAS di Losanna, che ha dato pienamente ragione all’Inter nella lunga diatriba con lo Sporting Lisbona per la questione legata a Joao Mario. Un esito che ha un valore simbolico, ma anche molto, molto concreto: ben 30 milioni di euro risparmiati.

Facciamo un passo indietro. Era il 2016 quando l’Inter di Thohir sborsava circa 45 milioni di euro per assicurarsi Joao Mario dallo Sporting. Un investimento importante, che però in campo non ha mai dato i frutti sperati. Dopo stagioni altalenanti, nel luglio 2021 il portoghese si svincola dal club nerazzurro per poi firmare, appena un giorno dopo, con il Benfica, rivale diretto dello Sporting in Portogallo. Ed è proprio qui che nasce il contenzioso.

Secondo gli accordi originali tra le due società, in caso di futura cessione del giocatore a una rivale nazionale, l’Inter avrebbe dovuto versare allo Sporting ben 30 milioni di euro aggiuntivi. Una clausola pesante, messa nero su bianco al momento del trasferimento.

Tuttavia, la dirigenza interista ha saputo muoversi con attenzione: Joao Mario non è stato tecnicamente “ceduto” al Benfica, ma si è prima liberato a zero per poi firmare da svincolato. Un passaggio formalmente impeccabile, che ha permesso al club italiano di aggirare quell’obbligo economico.

Lo Sporting Lisbona non l’ha mai accettato, sostenendo che dietro lo svincolo si celasse un accordo già esistente. Per questo ha portato l’Inter prima davanti alla FIFA e poi al Tribunale Arbitrale dello Sport. Entrambe le istanze sono state rigettate.

La difesa nerazzurra, guidata dall’avvocato Angelo Capellini, è riuscita a dimostrare la piena regolarità dell’operazione. E così, a distanza di anni, il club milanese può mettere un punto fermo a questa vicenda, evitando un esborso che avrebbe pesato, eccome, sul bilancio.

Un colpo di finezza, più che di forza. Una di quelle mosse che raccontano l’altra faccia del calcio moderno: quella dove contano le scartoffie quanto i dribbling. E dove, spesso, le vere vittorie si costruiscono molto lontano dallo stadio.

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