Un lampo da fuori area ha cambiato il sabato e forse anche il suo futuro. Il talento c’era, serviva solo il tempo per mostrarlo. Due gol, entrambi pesanti, in mezzo a un percorso interrotto più volte. Ora chi lo vuole deve pagare bene
Uno di quei pomeriggi che sembrano addormentati, destinati a finire con qualche sbadiglio e pochi appunti. Poi arriva un colpo secco, un lampo improvviso che taglia la noia a metà. Un gol che accende una squadra, cambia l’umore di una curva e riporta in vita anche le agenzie di mercato, che sembravano averlo dimenticato.
È successo a Empoli. Una partita bloccata, grigia come il cielo di maggio quando si mette a fare il capriccioso. E invece no. Perché da fuori area parte un destro a giro che si infila all’incrocio e riporta il rumore allo stadio. Il protagonista? Uno che pochi mesi fa giocava in League One e ora si è preso la Serie A.
Tino Anjorin ha firmato così il suo secondo gol stagionale, probabilmente il più bello. Il primo, decisivo, era arrivato già contro il Venezia, sempre in uno scontro diretto per la salvezza. Due gol pesanti, tre assist, e la sensazione che potesse fare molto di più se non fosse stato bloccato per settimane da un lungo infortunio che ha frenato la sua continuità.
Una prodezza, quella contro il Parma, che ha riacceso anche le attenzioni di chi già lo seguiva. L’Atalanta era su di lui da gennaio, quando aveva valutato il suo nome in caso di partenza di Ederson. Nulla di fatto, ma il fascino resta. E ora c’è un dettaglio che rende tutto più complicato: il prezzo.
L’Empoli in estate l’ha pagato solo 1 milione, un vero colpaccio, ma ora non lo cede per meno di 10 milioni. E potrebbe chiedere anche 15, considerando che il Chelsea ha diritto al 50% sulla futura rivendita. Tradotto: a conti fatti, vendere a 10 significa incassarne 5. E con cinque milioni, oggi, ci compri al massimo un paio di mediani che sanno stoppare il pallone senza guardarlo.
Il Torino si è affacciato, ha chiesto, si è informato. Anjorin piace perché ha fisico, tecnica, e soprattutto un modo di stare in campo che non è banale: unisce corsa e qualità, si muove tra le linee, vede il gioco, non si accontenta del compitino. E quando calcia, calcia per fare male. Un profilo che può accendersi definitivamente se inserito in un contesto più ambizioso.
E se c’è un club in Serie A che può valorizzare questo tipo di giocatore, è proprio quello bergamasco. Ma servirà trattare con un Empoli che ha capito l’affare prima di tutti, e che ora vuole raccoglierne i frutti. Tino Anjorin ha aspettato il suo momento. E quando è arrivato, ha spaccato il sabato in due.
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