Il club rossonero dà il via alla rifondazione per la prossima stagione: assalto ad un gioiellino, è sfida all’Atalanta per il calciatore
Un ciclo si chiude, e il Milan si prepara a scrivere una nuova pagina. Dopo una stagione giudicata apertamente fallimentare dallo stesso CEO Giorgio Furlani, il club rossonero ha deciso di voltare pagina. Non si tratta solo di cambiare allenatore – Sergio Conceição è ormai destinato a salutare –, ma di rifondare dalle basi un progetto tecnico che non ha mai realmente decollato.
In pole per la panchina c’è Maurizio Sarri, una figura capace di portare ordine e identità, due elementi che sono mancati nell’ultima travagliata annata. Ma non sarà solo la guida tecnica a cambiare: il mercato estivo segnerà l’inizio di un profondo rinnovamento, e tra le possibili sorprese c’è un nome che sta facendo parlare molto: Rayan Cherki.
Il Milan cambia pelle: addii, nuove idee e un sogno chiamato Cherki
La rifondazione non sarà solo una parola d’ordine: sarà un processo concreto. Alcuni big sono destinati a partire – da valutare la situazione di Pulisic, che chiede rassicurazioni sul progetto prima di firmare il rinnovo – e nuovi innesti daranno forma a un Milan che vuole tornare competitivo su tutti i fronti.

Uno dei nomi più caldi è quello di Cherki, talento franco-algerino cresciuto nel vivaio del Lione, che ha già comunicato la sua intenzione di lasciare il club al termine della stagione. Il classe 2003 ha chiuso l’annata con numeri da protagonista: 12 gol e 20 assist in 44 presenze, dimostrando di essere pronto per un salto di qualità.
Complice anche la complicata situazione finanziaria dell’OL – che rischia di non partecipare alle coppe europee a causa di problemi con la UEFA –, l’addio di Cherki appare inevitabile.
Il suo contratto, rinnovato a settembre 2024, prevede una clausola rescissoria da 22,5 milioni di euro, e grazie a un gentlemen’s agreement, il giocatore potrà decidere liberamente il proprio futuro. Il Milan ha già mosso i primi passi, forte della conoscenza approfondita del mercato francese da parte di Geoffrey Moncada e con il sostegno del nuovo direttore sportivo Igli Tare, grande estimatore del giocatore.
Cherki, il fantasista moderno con i numeri dalla sua
Se c’è una cosa che colpisce subito di Rayan Cherki, è la sua capacità di rendere imprevedibile qualsiasi azione offensiva. Parliamo di un trequartista tecnico e creativo, abile nel dribbling stretto, ma capace anche di agire da esterno o mezzapunta.
La sua versatilità e il suo istinto lo rendono un profilo perfetto per un calcio offensivo, veloce e verticale, proprio quello che Sarri (o chi per lui) potrebbe voler costruire al Milan.
Ma non è solo una questione di sensazioni: i numeri raccontano una stagione di crescita, maturità e costanza. 12 reti, 20 assist e un impatto determinante in quasi tutte le gare del Lione. In Europa, pochi under 22 possono vantare un bottino simile. Ed è anche questo che attira club pronti a investire su un prospetto che, con le giuste condizioni, può esplodere definitivamente.
Duello all’orizzonte: anche l’Atalanta ci crede
Il Milan, però, non è l’unica italiana sulle tracce di Cherki. L’Atalanta lo segue da tempo, e non è un caso: per la Dea, l’identikit di Cherki ricorda quelli dei grandi colpi del passato – da Papu Gomez a Iličić, fino a Samardzic.
Inoltre, con la possibile partenza di Ademola Lookman, serve un nuovo faro sulla trequarti. E il talento franco-algerino rappresenta una scommessa affascinante per il club bergamasco, da sempre abile nello scovare e valorizzare i giovani più interessanti del panorama europeo.
Sarà dunque una corsa a due, ma con potenziali outsider sullo sfondo: squadre di Premier League e Bundesliga hanno già chiesto informazioni, anche se il Paris Saint-Germain non sembra interessato. Per Milan e Atalanta, dunque, l’occasione è concreta, e tutto ruoterà attorno alla capacità di offrire a Cherki un progetto credibile, ambizioso e a misura del suo talento.
Che strada prenderà Cherki? Sarà la Milano rossonera ad accoglierlo, o la Bergamo ambiziosa dell’Atalanta? Una cosa è certa: chi punterà su di lui, non lo farà al buio. Il talento c’è, e la voglia di emergere anche.