La Serie A è arrivata all’ultima giornata: tutti i verdetti del campionato, con zona Europa e salvezza interessate
Il sipario sulla Serie A è calato con la 38ma ed ultima giornata di campionato. Un turno che si è aperto venerdì in occasione delle sfide scudetto Napoli-Cagliari e Como-Inter ed il tricolore finito sul petto della squadra allenata da Antonio Conte, uno degli artefici dell’impresa.
Ieri, invece, è toccato al Milan battere il Monza 2-0 in una gara con nulla in più in palio se non il chiudere il torneo a testa alta ed al Bologna, caduto al Dall’Ara contro il Genoa. Oggi, in contemporanea, ben sette gare valide per la qualificazione alle coppe europee e per la lotta salvezza. Ecco tutti i verdetti.
Una partita pazza quella del Gewiss Stadium tra Atalanta e Parma. Il primo tempo è tutto di marca nerazzurra: sugli scudi Daniel Maldini capace di una doppietta in appena due minuti, tra il 32′ ed il 33′. Sembra finita, ma nella ripresa arriva la reazione dei Ducali.
Al 49′ Hainaut accorcia le distanze poi al 71′ è Ondrejka a trovare il gol del 2-2. E lo stesso centrocampista, già protagonista con una doppietta contro la Lazio, al 91′ realizza anche la rete del 3-2 finale. Orobici terzi, Parma salvo a quota 33.
Uno scontro diretto vero e proprio, chi perde va all’inferno della Serie B. Le orecchie incollate alle radioline per scoprire i risultati provenienti dagli altri campi, gli occhi ed il cuore al Castellani. Pronti via e scaligeri in vantaggio al 4′ con Serdar.
Nella ripresa pareggia i conti Fazzini al 43′ e la situazione torna in equilibrio. Il Verona, però, al 69′ torna in vantaggio con Bradaric e la gara si chiude lì, nonostante gli assalti dei toscani che retrocedono in B con 31 punti. Verona, invece, 14mo con 37 punti.
Il risultato più a sorpresa dell’intera giornata. La Lazio in campo per l’Europa League (ed una piccola speranza di Champions) il Lecce per salvarsi. Ai salentini serviva la vittoria e così è stato: il gol partita di Coulibaly al 43′ con una staffilata da lontano. Stoici i salentini, in 10 dal secondo minuto di recupero del primo tempo per il rosso a Pierotti.
Decisivo Falcone con le sue parate, grande l’impresa del Lecce che chiude in 17ma posizione con 34 punti grazie a due successi consecutivi. Lazio invece settima con 65 punti e fuori dalle coppe.
Nell’ultima di Claudio Ranieri sulla panchina della Roma i giallorossi sbancano Torino e chiudono quinti con 69 punti, ad una lunghezza dalla Juve quarta, “colpa” del ko di settimana scorsa. I giallorossi nutrono speranze di Champions ed al 18′ passano in vantaggio con il rigore di Paredes.
Contro un Torino che non ha più nulla da chiedere al campionato, i giallorossi raddoppiano al 53′ con Saelemaekers e chiudono la gara. Nel finale ultimi minuti per Hummels che ha annunciato il ritiro dal calcio giocato. I granata chiudono a quota 44.
Ribaltoni e colpi di scena ad Udine, nell’ultima partita della gestione Pozzo prima della cessione ad un fondo Usa. I friulani, già salvi da tempo, aprono le marcature con Lucca al 26′. Al 39′, però, restano in 10: rosso a Bijol che cambia la partita. Nella ripresa Fagioli realizza il 2-2 in apertura, poi 11′ più tardi al 57′ è Comuzzo che completa la rimonta con il gol del 2-1.
I viola sarebbero in Europa ma Kabasele ha altri piani ed al 62′ fa il 2-2. Serve un gol alla Fiorentina per la Conference ed arriva puntuale dal suo bomber, Moise Kean che all’82’ chiude la sfida con la rete del 3-2 definitivo. E così la Fiorentina aggancia in classifica la Lazio al sesto posto ma la sopravanza per il vantaggio negli scontri diretti.
Il Venezia per le ultime e residue speranze di salvezza, la Juventus per il quarto posto. Al Penzo, però, accade ciò che meno ti aspetti dopo appena due minuti di gioco. Fila, il bomber arrivato a gennaio, buca Di Gregorio per il vantaggio lagunare. La Juve pareggia al 5′ con Alberto Costa ma il gol è annullato per un fallo di mano.
In questo momento i bianconeri sarebbero fuori dalla Champions ma la Juve rimette le cose a posto a cavallo della mezz’ora. Al 25′ Yildiz con un gran gol regala l’1-1 poi al 31′ Kolo Muani la ribalta. Sembra fatta ma il Venezia non si arrende ed al 55′ Haps fa 2-2. L’inizio del dramma per la Juve ma Locatelli al 73′ segna il 3-2 trasformando il rigore concesso per fallo su Conceiçao dell’ex Juve Nicolussi Caviglia. Juve quarta ed in Champions, Venezia in B dopo una sola stagione.
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