Il sogno Gyokeres sembra destinato a restare tale per i bianconeri. Comolli si è fiondato su un giovane talento di 20 anni per sostituire Vlahovic
Una rivoluzione silenziosa, ma profonda. La Juventus sta cambiando pelle, e stavolta non si tratta solo del campo. Tutto parte da una decisione voluta in prima persona da John Elkann, che ha dato il via a un ribaltone dirigenziale di grande peso.
Dopo mesi di incertezza, è arrivato il momento dei saluti per Cristiano Giuntoli, il direttore sportivo che aveva ereditato la complicata eredità post-Paratici. Al suo posto è stato scelto Damien Comolli, nome internazionale con un passato al Tottenham e al Liverpool, ma il vero colpo di scena è altrove.
Giorgio Chiellini ottiene più potere all’interno del club, non solo simbolico ma operativo. Un ritorno “da dentro”, che promette una Juve più identitaria e meno aziendalista. E non è finita qui.
Juve, conferma Tudor e addio Vlahovic: è tempo di scelte forti
In parallelo al cambiamento nelle stanze dei bottoni, si muovono anche le pedine tecniche. Il nuovo corso ha scelto per ora la continuità in panchina, confermando Igor Tudor, subentrato in corsa e apprezzato per il suo approccio pragmatico. Ma il vero terremoto arriva in attacco: Dusan Vlahovic è destinato a lasciare Torino.
Il contratto in scadenza nel 2026 non verrà rinnovato, e le parti sembrano ormai distanti su tutto: visione, ingaggio, centralità nel progetto. Milan e Fenerbahce hanno già bussato alla porta, il serbo prepara le valigie. E allora, serve un erede. Ma chi sarà davvero il prossimo numero 9 bianconero?
Gyokeres sogno proibito, Harder nome nuovo: chi è il talento danese
Viktor Gyokeres è il nome più chiacchierato, e anche quello più complicato. Lo Sporting Lisbona lo valuta oltre 80 milioni e il Manchester United sembra in pole, forte del rapporto tra l’attaccante svedese e Ruben Amorim, ex tecnico ora in corsa per la panchina dei Red Devils.
La Juventus resta sullo sfondo, affascinata ma consapevole di dover guardare anche altrove. In questa ottica, resta vivo l’interesse per Jonathan David, profilo più accessibile ma forse meno entusiasmante. E allora ecco la sorpresa: il nome nuovo è Conrad Harder.
Classe 2005, danese, centravanti moderno: fisico, tecnica, spirito da combattente. Lo Sporting lo ha strappato al Nordsjaelland lo scorso anno per 19 milioni di euro e, nella sua prima stagione in Portogallo, ha già mostrato lampi di talento vero: 11 gol in 47 presenze, per un totale di 1543 minuti giocati.
Numeri che non raccontano tutto, ma bastano per far capire che non si tratta di una meteora. Anzi, in casa Sporting lo considerano il vero erede di Gyokeres. E proprio per questo motivo, venderlo ora non è nei piani del club portoghese. Ma nel calcio moderno, nulla è davvero impossibile.
La Juve lo osserva, lo studia, valuta come e se affondare il colpo. L’idea è quella di anticipare la concorrenza europea e puntare su un prospetto dal potenziale enorme. Harder ha ancora tutto da dimostrare, ma la Juventus vuole tornare a crescere con i giovani, come ai tempi dei Pogba e dei Coman. Sarà questa la strada giusta?