Quando arriva Gasperini, i primi a doversi preparare sono sempre gli esterni. Stavolta a Roma tocca a due volti già segnati sul suo taccuino. Una cessione può sbloccare tutto
Non c’è Gasperini senza gli esterni di Gasperini. L’esperienza all’Atalanta ce l’ha spiegato in ogni modo possibile, e anche altrove il copione è sempre quello: le fasce non sono un contorno, sono il motore. Due corridori a tutta corsa, con senso dell’inserimento, gamba e capacità di rincorrere l’uomo fino in fondo. Niente ali da copertina o numeri da circo. Per giocare con Gasperini, devi essere un soldato d’assalto.
E con lui, spesso, quelli che sembravano finiti si riscoprono protagonisti. Basta vedere cosa ha tirato fuori da Zappacosta: trent’anni suonati, ma una delle stagioni più brillanti della carriera. Ma non è stato un caso isolato. Hateboer, Gosens, Castagne. Tutti passati sotto la sua mano, tutti arrivati che nessuno li conosceva e partiti che sembravano inarrestabili. Più di recente Ruggeri e il giovanissimo Palestra, che stava iniziando a prendersi il suo spazio.
Per questo, appena messo piede a Trigoria, Gasperini ha indicato subito il primo reparto da rifare: gli esterni. A sinistra c’è Angelino, che ha fatto il suo ma non rientra per nulla nei canoni gasperiniani. Tecnicamente valido, ma troppo leggero per il tipo di pressing, troppo timido in fase difensiva. Non a caso, si lavora già alla cessione.
Anche a destra, la Roma da anni vive una carenza strutturale: ruoli coperti sempre con adattamenti, esperimenti, tappabuchi. Stavolta però c’è una guida chiara, con idee definite. E due nomi che Gasp aveva già cerchiato in rosso ai tempi dell’Atalanta.
Il primo è Wesley, laterale brasiliano con grande spinta e margini di crescita. L’Atalanta lo aveva trattato seriamente, poi l’affare si è arenato. Ora c’è anche la Juventus che lo segue, ma senza fretta. E allora la Roma può provarci, magari anticipando la concorrenza e chiudendo prima che si complichi tutto. Il profilo è quello giusto: corsa, intensità, margini per diventare un titolare.
L’altro nome, sulla sinistra, è Maxime De Cuyper, belga del Club Brugge, classe 2000. Gasperini lo ha studiato da vicino nella doppia sfida che ha eliminato l’Atalanta dalla Champions. Uno di quelli che vanno veloci, ma con la testa. Piede mancino, qualità nei cross, gamba, disciplina tattica. C’è tutto, anche una concorrente importante come il Milan che da mesi lo segue per il dopo Theo Hernandez.
Il Brugge spara alto: 25 milioni. Ma se la Roma riesce a piazzare Angelino, con un’offerta da 18-20 si può aprire un dialogo. Due esterni, due pedine fondamentali per mettere in moto il sistema. Perché la vera rivoluzione gasperiniana parte dalle fasce. Sempre.
Igli Tare e Max Allegri hanno ora un problema quasi irrisolvibile: cosa sta accadendo in…
Il top player per Antonio Conte è sempre più vicino: arriva l'assist decisivo da un…
Cristian Chivu sarà accontentato sul mercato: Marotta chiude il terzo acquisto e lo mette a…
L'attaccante canadese si riavvicina a grandi passi verso il campionato italiano, con una big pronta…
Due strade che sembrano incrociarsi solo nei sogni, ma una via per farle incontrare davvero…
Un affare che si fa in tre, ma con un guadagno in più. Il Napoli…