Undici giorni per evitare il disastro. Un equilibrio sottile tra scelte dolorose e colpi d’ingegno. Alla fine, chi doveva partire è rimasto. Il piano è riuscito, la Roma sta risolvendo il problema FPF
Era una situazione davvero complicata. Servivano 15 milioni di euro di plusvalenze per rientrare nei canoni del fair play finanziario e non essere sanzionati dalla UEFA.
Un’impresa difficile, anche perché andava chiusa in pochissimi giorni. Frederic Massara si è insediato alla Roma il 19 giugno, quindi undici giorni fa, e in questo lasso di tempo ha dovuto risolvere una grana non da poco. I conti della Roma non erano a posto. Serviva una cessione grossa entro il 30 giugno, oppure una serie di operazioni più piccole che alla fine portassero allo stesso risultato.
Il nome più chiacchierato per il sacrificio era Evan Ndicka. Piaceva al Marsiglia, a De Zerbi, che lo avrebbe voluto per rinforzare la difesa. Era il giocatore con più mercato tra quelli che potevano garantire una plusvalenza netta. Un affare che si poteva fare agevolmente ma che ha trovato la ferma opposizione di Gasperini. Quindi serviva un’altra soluzione.
L’altra opzione, meno dolorosa, era la cessione di Angeliño, che era stato a un passo sia dall’Arabia Saudita che dal Sunderland. Poi, per vari motivi, tutto sfumato. E lì Gasperini non avrebbe fatto una piega: lo spagnolo è considerato in uscita comunque, e con ogni probabilità lascerà spazio a De Cuyper del Bruges, che è tra i nomi monitorati per la corsia mancina.
Ma per arrivare ai famosi 15 milioni non bastava vendere bene. Bisognava generare plusvalenze, che è un concetto diverso: serve che il ricavo superi il valore residuo del cartellino a bilancio. Ecco perché Massara, in pochi giorni, ha messo in piedi un piano che sembra aver funzionato. Un piano fatto di piccoli e medi colpi, ma calibrati in modo chirurgico.
Da Abraham a Paredes: la Roma aggira così il FPF
Il primo tassello è stato la cessione di Tammy Abraham al Besiktas. Un affare lampo, praticamente definito, sulla base di 20 milioni di euro. Non male per un calciatore fuori dal progetto da tempo, ma in termini contabili la plusvalenza è di 8 milioni, perché Abraham pesava ancora per circa 12. Una cessione intelligente, ma non risolutiva.
Il secondo colpo è arrivato da lontano, ma era già nell’aria da mesi: Paredes al Boca Juniors. Anche qui operazione chiara: il Boca pagherà i 3,5 milioni della clausola rescissoria. Altra sommetta utile per avvicinarsi al traguardo.
Poi c’è la partita più spigolosa: quella dei giovani. La Roma, per evitare sanzioni UEFA, ha deciso di cedere anche qualche talento. Pagano è a un passo dal Bari per 2 milioni. Cherubini vale circa 5 milioni e piace a Sassuolo, Genoa e Carrarese. In uscita anche Mannini e Darboe, mentre Gasperini per ora ha bloccato Romano, cercato dal Torino. Dovrebbe restare invece Graziani.
In sintesi, si è ripetuto uno schema già visto: lo stesso del 2023, quando per fare cassa senza toccare i big si scelsero uscite come quelle di Volpato, Tahirovic e Felix. Stavolta il sacrificio grosso sembrava essere Ndicka, ma alla fine è stato evitato. Il piano ha tenuto. E ha dato alla Roma un po’ di ossigeno, in attesa di capire dove e come reinvestire.