Quando un sogno inizia a sembrare concreto, spesso è il momento in cui arriva la realtà a sgonfiarlo. Milan e Juve continuano a guardare Gyokeres, ma è sorto un grosso problema
Non tutte le suggestioni di mercato nascono per durare. Alcune sembrano prendere forma dal nulla, quasi per gioco, e poi svaniscono nel giro di qualche giorno. Altre, invece, crescono lentamente. Come quei sogni che all’inizio fanno sorridere e poi, col passare delle ore, iniziano a sembrare possibili.
Ma ogni tanto succede anche il contrario: l’illusione cresce, si fa concreta, si veste di logica… e poi si schianta contro un muro invisibile, che diventa visibile solo quando qualcuno ti dice quanto è alto.
Negli ultimi giorni, attorno a Milanello si è respirata aria di entusiasmo. Un sottile fermento, come se ci fosse la sensazione che qualcosa di grosso potesse davvero accadere. E in fondo i segnali c’erano tutti. Una rifondazione partita con decisione, una serie di cessioni che stanno portando soldi veri e, soprattutto, la volontà di costruire una squadra compatibile con una certa idea di calcio. E con un certo allenatore.
Perché alla fine è tutto lì: Massimiliano Allegri è tornato e ha già iniziato a orientare il progetto secondo i suoi principi. E una squadra alla Allegri non può prescindere da un centravanti di peso. Un riferimento. Un finalizzatore. Un nove vero, senza fronzoli. E non è un mistero che uno dei nomi che ha cominciato a circolare, con sempre maggiore insistenza, sia quello di Viktor Gyokeres.
Viktor Gyokeres al Milan. Non una priorità assoluta, certo. Ma un’idea affascinante, forse anche stimolata da un dettaglio che a Milanello non hanno sottovalutato: il legame con Ibrahimovic. Gyokeres lo ha detto più volte, Zlatan è il suo modello. Gli ha raccolto l’eredità in nazionale e ne ha seguito le orme, almeno nella narrazione svedese. Un dettaglio? Forse. Ma se arrivi al bivio e devi scegliere tra due progetti simili, il richiamo del maestro può pesare.
La Juventus, dal canto suo, non ha mai affondato ma nemmeno ignorato. Gyokeres era uno dei nomi da tenere lì, nel cassetto, in caso di movimenti in attacco. Soprattutto se qualcuno si fosse fatto avanti seriamente per Vlahovic. Ma servivano due cose: il tempismo giusto e una cifra abbordabile. Ed è qui che il castello comincia a traballare.
Perché le suggestioni, per quanto razionali, devono prima o poi fare i conti con la realtà. E la realtà, in questo caso, ha la voce di Frederico Varandas, presidente dello Sporting Lisbona. Intervistato a proposito dell’offerta da 65 milioni dell’Arsenal, ha tagliato corto: “Non dirò quale sarà il prezzo, il giocatore lo sa. Ma posso dire che Viktor non se ne andrà per 60 milioni più 10 milioni. Semplicemente, non andrà via per questa cifra.”
Chiaro, diretto. Senza margini d’interpretazione. Per Gyokeres serviranno 80 milioni veri. Cash, non bonus. Senza sconti, senza dilazioni. Una cifra che, per le italiane, oggi rappresenta un salto nel vuoto. O meglio, un investimento pesante, da valutare fino all’ultimo centesimo.
Eppure, non è detta l’ultima parola. Se da qui a fine luglio le cessioni continuano a produrre margini e se il giocatore dovesse restare ancora sul mercato senza trovare acquirenti, allora qualcosa può succedere. Ma stavolta non basterà una buona intuizione, né un richiamo simbolico. Servirà un vero sacrificio. Di quelli che segnano una stagione prima ancora che inizi.
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