Ok di Furlani: il Milan può prendere Vlahovic, ma a tre condizioni

L’operazione sembrava fuori portata, ma qualcosa è cambiato. Il Milan si è attivato, pur tra mille incognite. Costi, stipendi e tempistiche giocano un ruolo decisivo

Dusan Vlahovic pensieroso
Ok di Furlani: il Milan può prendere Vlahovic, ma a tre condizioni (AnsaFoto) – serieanews.com

Dusan Vlahovic è entrato nuovamente nel mirino del Milan. In realtà non è mai uscito, ma ora forse si può fare davvero. Una notizia che fino a qualche settimana fa sembrava lontanissima da una possibile realizzazione, per costi e strategie, ma che adesso è tornata prepotentemente d’attualità. Il via libera, in questo senso, è arrivato da Giorgio Furlani, che ha dato mandato a Igli Tare di sondare con decisione la fattibilità dell’operazione.

Serve però un mezzo miracolo. E il motivo è semplice: per arrivare all’attaccante serbo servono almeno tre condizioni favorevoli, tutte piuttosto complesse da ottenere.

La prima condizione riguarda ovviamente il costo del cartellino. La Juventus, per motivi di bilancio, non può accettare meno di una ventina di milioni di euro per non fare minusvalenza. Ma il Milan, ad oggi, non può e non vuole versare quella cifra in un’unica soluzione.

L’unica strada percorribile, dunque, è quella di un’operazione strutturata: prestito con obbligo di riscatto, pagamento dilazionato su più esercizi, bonus legati a rendimento e risultati. In sostanza, una formula che consenta di contenere l’impatto immediato sui conti, senza compromettere altre operazioni di mercato.

Dall’ingaggio alle cessioni: cosa serve per Vlahovic al Milan

Il secondo ostacolo è rappresentato dallo stipendio attuale del giocatore: 12 milioni a stagione. Una cifra ben oltre i parametri rossoneri, anche per un nome importante come il suo.

Dusan Vlahovic con un'espressione pensierosa
Dall’ingaggio alle cessioni: cosa serve per Vlahovic al Milan (LaPresse) – serieanews.com

Per sbloccare davvero la trattativa, Vlahovic dovrebbe accettare una forte riduzione dell’ingaggio, almeno del 50%. Un sacrificio tutt’altro che scontato, ma che diventerebbe un segnale concreto della sua volontà di rilanciarsi in una nuova piazza, con un tecnico, Max Allegri, che conosce e stima. Assolutamente ricambiato.

Infine, c’è la questione interna al Milan. Il club ha già utilizzato buona parte degli introiti delle scorse cessioni per coprire le perdite, e ad oggi non dispone di un fondo operativo tale da permettere colpi in entrata di questa portata.

La priorità resta rinforzare le fasce difensive, e per finanziare un’eventuale operazione Vlahovic sarà necessario prima completare almeno una o due uscite. In questo senso, sono in corso diverse valutazioni, ma non c’è ancora nulla di imminente.

Il Milan, comunque, è pronto. Se le condizioni dovessero cambiare, se la Juventus dovesse abbassare le pretese e se Vlahovic aprisse con decisione a un taglio dell’ingaggio, l’operazione potrebbe improvvisamente decollare. Per ora, resta in standby. Ma con la consapevolezza che l’idea, rispetto al passato recente, non è più così impossibile.

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