Tre cose che devono succedere per il sogno (di) Grealish al Napoli

Ha un’idea fissa in testa e la sta raccontando ai suoi agenti. Ma per arrivare a Napoli servono tre eventi in particolare che possono spostare questa trattativa

Grealish e De Bruyne esultano con la maglia del City
Tre cose che devono succedere per il sogno (di) Grealish al Napoli (AnsaFoto) – serieanews.com

Jack Grealish è un sogno, o forse sarebbe più corretto dire che Jack Grealish HA un sogno. Perché se ai tifosi del Napoli piacerebbe da morire vederlo con la fascia in testa e quei polpacci da culturista, dentro una maglia azzurra un po’ più azzurra di quella del City, la verità è che il primo a volerlo è proprio lui.

Sì, Grealish ha deciso: vuole giocare nel Napoli. L’ha detto ai suoi agenti, che stanno cercando di capire se questa cosa può davvero prendere forma. Il punto però è che, in questo doppio sogno, la variabile più difficile da convincere è il Napoli stesso.

Conte ne sarebbe felice, figurarsi: allenare un calciatore così, metterlo dentro a un gruppo dove c’è già De Bruyne, sarebbe l’ideale. Anche perché Grealish non ha ancora 30 anni, ne ha quattro in meno rispetto a KDB, e qualcosa da dire ce l’ha eccome, anche se è scivolato indietro nelle gerarchie del City.

Ma stiamo parlando di un livello dove anche la riserva della riserva del City può ancora fare la differenza in Serie A. È questa la verità. Ed è meglio accettarla una volta per tutte. Perché Grealish e De Bruyne, oggi, in Italia fanno ancora la differenza. Ma per portare uno come lui a Napoli, servono almeno tre cose. E tutte e tre devono incastrarsi al millimetro.

Dai soldi alla lista: cosa deve succedere per vedere Jack Grealish al Napoli

La prima variabile, come dicevamo, è proprio il Napoli. Per decidere di fare un’operazione del genere c’è bisogno di voler fare un altro investimento importante su un altro instant player che comporterebbe una spesa enorme e magari – come De Bruyne – potrebbe anche non essere titolare fisso. Non facile, per un club che ha sempre fatto del player trading il suo aspetto fondante e che ora si sta snaturando per venire incontro alle esigenze del suo allenatore. ADL l’ha già fatto abbastanza, deve decidere se farlo ancora.

Jack Grealish con la maglia del Manchester City
Dai soldi alla lista: cosa deve succedere per vedere Jack Grealish al Napoli (LaPresse) – serieanews.com

Una volta deciso questo si può ragionare sugli aspetti più pratici. E il primo riguarda la lista. C’è un solo slot over disponibile, e pare già prenotato da Miguel Gutierrez. Quindi per ogni ingresso ci dev’essere un’uscita. Occhio però a Politano, che ha una proposta concreta dall’Arabia e potrebbe anche accettarla. Ma in quel caso servirebbe un esterno a destra, non Grealish. Quindi non cambierebbe molto ai fini di questo affare.

Ecco perché è molto probabile che alla fine tocchi a Jack Raspadori, che in questo momento è la terza scelta in qualunque posizione giochi. Troppo poco per uno che ha mercato, che ha ancora 25 anni, e che in un altro contesto può fare molto meglio. L’Atletico Madrid ci sta pensando, e a Napoli il “ragazzo d’oro” oggi non lo considerano certo incedibile.

E poi c’è la questione economica, che è quella più importante. Il Napoli sta temporeggiando, perché la strategia è chiara: provare a prenderlo in prestito, con più di metà ingaggio pagato dal City. Solo che Guardiola spinge per una cessione definitiva. E qui la situazione si complica, perché Grealish guadagna 18,5 milioni lordi all’anno, e Napoli non può nemmeno pensarci.

A quel punto l’unico scenario possibile è che il City apra a condizioni favorevoli. Oppure che sia lo stesso Grealish ad abbassare le pretese. Magari dimezzando l’ingaggio. Un po’ come ha fatto De Bruyne. Arrivare sui 5,5 milioni netti, comunque una cifra fuori scala per il nostro campionato, ma gestibile per un club che sta alzando l’asticella.

E a un certo punto dipende anche da lui: vuole davvero Napoli? Vuole vivere Napoli h24, godersi il lungomare, una puntata in costiera ogni tanto, la follia dello stadio? Vuole sentire l’urlo della gente napoletana e magari tornare a divertirsi? Ok, allora è il momento di dimostrarlo con i fatti. Napoli permettendo.

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