Un centravanti è la priorità in casa orobica: Muniz è stato individuato come sostituto di Muniz ma è già pronto il piano B
Perdere il capocannoniere della Serie A non è mai una bella notizia. E l’Atalanta ha dovuto salutare a sorpresa Mateo Retegui. L’attaccante italo-argentino è volato in Arabia Saudita, destinazione Al Qadisiah, per una cifra che ha fatto sobbalzare parecchi: 68 milioni di euro. Una maxi plusvalenza, certo, ma anche un vuoto importante da colmare.
Per ora, a guidare l’attacco c’è Gianluca Scamacca, che in molti a Bergamo sperano di vedere finalmente continuo e decisivo. Ma con una stagione all’orizzonte che prevede campionato, Champions League e Coppa Italia, non basta una sola punta centrale. Serve un rinforzo di livello, serve farlo in fretta e serve che sia pronto. Ma le cose, al momento, non stanno andando come sperato.
Rodrigo Muniz è il nome cerchiato in rosso sul taccuino di Tony D’Amico. Attaccante brasiliano classe 2001, esploso con la maglia del Fulham, è considerato il profilo ideale per affiancare Scamacca e non far rimpiangere Retegui. Il club nerazzurro ha messo sul piatto una proposta importante: 40 milioni di euro.
Ma qui iniziano i problemi. Dal club inglese, al momento, tutto tace. Nessuna risposta definitiva, nessun segnale concreto. E l’Atalanta, giustamente, non ha intenzione di aspettare all’infinito. Secondo quanto riferito da Alfredo Pedullà, la società si sarebbe data una deadline entro martedì. Se entro quella data non arriverà un via libera o almeno un’apertura seria, si cambierà strada.
Un cambio di rotta che sta già prendendo forma. Perché una stagione da protagonisti non si costruisce su trattative sospese a metà. E perché Juric vuole sapere con chi lavorerà, e su chi potrà contare, già da subito.
L’Atalanta, come spesso accade, non si fa trovare impreparata. E ha già attivato due piste concrete. La prima porta a Nikola Krstovic, bomber del Lecce che ha impressionato nell’ultima Serie A per personalità, movimenti e freddezza sotto porta. Il problema? La valutazione.
Pantaleo Corvino, che non è nuovo a questo tipo di situazioni, chiede almeno 25 milioni. Tanti, forse troppi, per un giocatore che non ha ancora esperienza europea. L’altro nome è decisamente meno conosciuto, ma intrigante: Tolu Arokodare, attaccante del Genk, classe 2000.
Un gigante da 1 metro e 97, fisicamente dominante, con numeri ancora da limare ma potenziale da sviluppare. In stagione ha già timbrato una rete in quattro presenze, ma soprattutto ha caratteristiche che possono fare gola a Juric: profondità, colpo di testa e grande lavoro spalle alla porta.
Il messaggio da Bergamo è chiaro: il tempo per aspettare Muniz sta per scadere. E se dal Fulham continueranno a non arrivare segnali, la Dea virerà con decisione su uno dei suoi piani B. Che poi, chissà, potrebbero rivelarsi più efficaci del piano A.
Tra scelte tecniche e strategie economiche, il mercato dell’Atalanta è ancora tutto da scrivere. Ma con il posto in Champions da difendere e un calendario fitto all’orizzonte, la sensazione è che molto presto ci sarà un nuovo volto a Zingonia. Resta solo da capire chi sarà. E voi, chi vedreste meglio accanto a Scamacca o come suo alter ego?
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