Juve, altro che mercato: le due “certezze” di Tudor che hanno cambiato tutto

La Juventus ha ora due certezze: hanno cambiato tutto, il tecnico croato può ora godere di questo risultato che non dipende dal mercato e su cui Motta non ha potuto contare

Igor Tudor attento
Juve, altro che mercato: le due “certezze” di Tudor che hanno cambiato tutto (Ansa Foto) – SerieAnews

Primo posto in classifica in coabitazione con il Napoli in attesa della Cremonese ma soprattutto quattro gol rifilati all’Inter finalista di Champions League con una gara prima condotta e poi ribaltata nel finale da una situazione di svantaggio. La Juve di Tudor, con questi numeri, non può certo essere esclusa a questo punto dalla lotta per il titolo, anzi.

I bianconeri rischiano di diventare una seria pretendente allo scudetto, la più valida antagonista del Napoli viste le difficoltà dei nerazzurri di Chivu. Lo dice la storia e l’ha ribadito anche Tudor nella conferenza stampa pre gara: a Torino si gioca sempre per vincere ed il croato lo sa bene.

In pochi mesi la Juventus sembra essere stata rivoluzionata. In effetti lo è nel gioco, ma non negli uomini. O meglio: dal mercato sono arrivate pedine importanti, su tutti Jonathan David ed Openda in attacco ma anche Zhegrova che quando in forma potrà dare un aiuto enorme alla squadra.

Che Juve all’Allianz: il “segreto” di Tudor è duplice

Ieri, però, i bianconeri sono scesi in campo con un undici non “contaminato” dai nuovi acquisti. Nessun volto nuovo arrivato dal mercato estivo, con Tudor che ha puntato sulla squadra su cui lavora dalla scorsa primavera. Ed i risultati si sono visti. Il gioco è in crescita ed anche le trame sembrano interessanti, con il lavoro che inizia a vedersi.

Kenan Yildiz calcia in porta
Che Juve all’Allianz: il “segreto” di Tudor è duplice (Ansa Foto) – SerieAnews

Il tecnico bianconero, però, può fregiarsi di due certezze che non dipendono certo dal mercato. Due protagonisti assoluti anche nella gara di ieri: Gleison Bremer e Kenan Yildiz. Due calciatori su cui contava non poco Thiago Motta ma che di fatto non ha avuto a disposizione.

Il centrale brasiliano si è gravemente infortunato all’alba della scorsa stagione: il crociato ha fatto crac e la difesa ha perso certezze in un amen, per un tunnel senza fine. Su Yildiz, invece, la responsabilità è tutta del tecnico italobrasiliano: nel suo 4-2-3-1 il turco partiva largo a sinistra per poi accentrarsi: non il massimo per far esprimere al meglio il numero 10.

Tudor, invece, l’ha riportato dentro al campo: il modulo con il doppio trequartista lo sta esaltando ed il turco è già il calciatore simbolo della nuova Juve che può lottare per lo scudetto.

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