Sapete quanto costa la panchina del Napoli? La cifra vi spiegherà molte cose

A volte basta guardare chi resta seduto accanto all’allenatore per capire la grandezza di una squadra. Nel Napoli di oggi quella panchina vale un patrimonio

Lucca Spinazzola Buongiorno e Milinkovic Savic del Napoli sorridono seduti in panchina
Sapete quanto costa la panchina del Napoli? La cifra vi spiegherà molte cose (LaPresse) – serieanews.com

Ci sono momenti in cui per capire la forza di una squadra non basta guardare la formazione titolare. Serve spingersi un po’ oltre, magari soffermarsi su chi resta fuori all’inizio, su chi aspetta di alzarsi dalla panchina per entrare in campo.

È lì che si misura la profondità, la ricchezza, il livello medio di una rosa. E il Napoli di oggi è un esempio lampante di come il concetto di “riserve” sia ormai superato.

Antonio Conte lo sa meglio di chiunque altro. Non a caso ha ribadito più volte che la vera sfida non è soltanto rinforzare i primi undici, ma alzare la qualità complessiva della squadra. Ed è ciò che ha preteso questa estate da De Laurentiis: non tanto inserire altri fuoriclasse nell’undici ma spendere – e tanto – per allungare le alternative a disposizione.

Perché nel calcio moderno i titolari non bastano: gli equilibri cambiano quando si fanno cinque sostituzioni, e la differenza tra vincere o restare indietro passa spesso dai giocatori che entrano a gara in corso.

Guardando le alternative a disposizione, viene da chiedersi se non si tratti quasi di una seconda squadra titolare. Un portiere che è un secondo titolare, più che una riserva, difensori che altrove giocherebbero sempre, centrocampisti capaci di reggere la pressione delle grandi notti europee, attaccanti che hanno già fatto vedere di poter decidere le partite.

Napoli, una panchina di potenziali titolari: ha pagato un prezzo altissimo

Quelli che in questo periodo si sono seduti di più in panchina sono nomi che raccontano una realtà molto chiara: il Napoli non ha più rincalzi “di servizio”. Ha alternative vere, calciatori in grado di alzare il livello della partita quando vengono chiamati in causa.

Antonio Conte in panchina mentre allarga le braccia
Napoli, una panchina di potenziali titolari: ha pagato un prezzo altissimo (AnsaFoto) – serieanews.com

E qui arriva il punto. Perché non stiamo parlando solo di potenziale tecnico, ma anche di un patrimonio economico enorme. Mettiamo insieme i numeri per farci un’idea più precisa.

Uno per uno. C’è Milinkovic Savic in porta, costato in totale 21 milioni di euro fra prestito e riscatto, Beukema in difesa (31 milioni), Gilmour ed Elmas in mezzo (rispettivamente 17 e 20 circa), Lang e Neres sugli esterni (25 e 30 milioni). Lorenzo Lucca, costato in tutto 35 milioni di euro, è attualmente la riserva di Rasmus Hojlund.

Sommiamo i costi di cartellino e scopriamo che questa panchina vale quasi 180 milioni di euro. Avete letto bene: una cifra che in passato sarebbe bastata per costruire l’intera squadra titolare, oggi rappresenta soltanto le seconde linee. E non ci abbiamo aggiunto Miguel Gutierrez, che probabilmente a breve sarà titolarissimo, altrimenti avremmo sforato i 200 milioni.

È un segnale fortissimo. Significa che il club, negli ultimi due anni, ha deciso di alzare definitivamente l’asticella. Non più un Napoli che vive solo sull’onda del talento dei suoi campioni principali, ma una squadra con due blocchi pronti a giocare senza abbassare l’intensità.

Il messaggio dietro ai numeri: De Laurentiis ha deciso di dare una svolta

Questi 180 milioni non sono solo un dato contabile. Sono la prova che la crescita del Napoli passa anche dal lavoro silenzioso di costruzione della rosa. In un calcio in cui gli infortuni, i calendari fitti e le rotazioni sono diventati la normalità, avere una panchina che pesa come una squadra titolare è un vantaggio competitivo enorme. Significa ragionare da big a 360 gradi.

Aurelio De Laurentiis in conferenza stampa sorride e allarga le mani
Il messaggio dietro ai numeri: De Laurentiis ha deciso di dare una svolta (AnsaFoto) – serieanews.com

Il merito di questo upgrade mentale, prima che tecnico ed economico, è tutto di Antonio Conte. Lui da sempre insiste per alzare questo livello, rendendo il suo Napoli sempre meno leggibile. È la sua garanzia per restare dentro al gruppo delle grandi, in Italia e in Europa. Perché le partite si vincono con i titolari, ma i campionati e i percorsi lunghi si conquistano con chi entra a partita in corso.

Ecco perché guardare la panchina del Napoli oggi è un esercizio illuminante: racconta più di mille parole la direzione che ha preso il club. Non ci sono più rincalzi, ma due squadre vere. E se la seconda costa quasi 180 milioni, significa che i tempi sono davvero cambiati.

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