Juventus, inizia il nuovo corso: il retroscena sulla fine della relazione fra Igor Tudor ed il club

La Juventus ha dato via al nuovo corso: Spalletti è pronto a sedersi sulla panchina bianconera ma intanto emergono nuovi retroscena su Tudor

Igor Tudor deluso a testa china
Juventus, inizia il nuovo corso: il retroscena sulla fine della relazione fra Igor Tudor ed il club (Ansa Foto) – SerieAnews

Hai mai visto un rapporto che sembrava promettere tanto e poi lentamente si sgretola, un po’ alla volta? È quello che è successo fra Igor Tudor e Juventus: un inizio pieno di speranza, poi crepe sempre più larghe, fino al passo definitivo che ha chiuso la loro avventura insieme. Ma cosa è successo davvero dietro le quinte? E cosa ci dice questo episodio sul club e sull’allenatore?

Un’intesa che non ha retto alle onde

Quando Tudor è arrivato a Torino con la speranza di imprimere una nuova direzione, sembrava esserci una certa armonia iniziale. In un primo momento, la squadra rispondeva, lo spogliatoio mostrava compattezza, i risultati davano l’impressione che qualcosa stesse cambiando. Poi però, come spesso accade, le difficoltà sono arrivate — e con esse sono arrivate le tensioni. Secondo le cronache, con i giocatori italiani non si è mai trovata una “sintonia totale”.

Il rapporto fra Tudor e il gruppo ha iniziato a incrinarsi quando le prestazioni non hanno mantenuto le promesse. Il club aveva bisogno di certezze, di risultati, mentre il croato ha provato a imporre la sua visione: cambiata formazione, dinamiche diverse, messaggi chiari allo spogliatoio. Ma quei “messaggi”, più che unificare, hanno parecchio segnalato una distanza crescente.

Richieste, scelte e distanza: la vera frattura

Spesso la questione non è solo “non andare d’accordo”, ma “non avere gli strumenti per andare d’accordo”. Tudor – secondo quanto riportato – aveva avanzato richieste precise sul mercato: un centrocampista di livello, la conferma di un attaccante come Randal Kolo Muani, e una squadra costruita con un’identità solida. Quelle richieste, pare, non sono state accolte nel modo che lui sperava.

Randal Kolo Muani con la maglia della Juve
Richieste, scelte e distanza: la vera frattura (Ansa Foto) – SerieAnews

In parallelo, l’allenatore ha avuto scontri tattici e relazionali anche con la dirigenza. Divergenze sul mercato, sulla gestione degli uomini, sulla strategia: tutte cose che amplificano la solitudine di un tecnico che non trova il supporto di cui avrebbe bisogno. E quando la squadra inizia a perdere, i nodi vengono al pettine. Per la Juventus, la sconfitta contro Lazio è stata la goccia: terza sconfitta consecutiva, oltre un mese senza vittorie. Decisione inevitabile.

Così, anche i messaggi di ringraziamento sui social da parte dei giocatori — brevi, distaccati, rispettosi ma non calorosi — diventano piccoli segnali: delusione, resa, chiusura. “Grazie di tutto, mister Tudor. In bocca al lupo” ha scritto Gleison Bremer. E quel “grazie” è già una parola piena di significato.

Ora la domanda è: cosa succederà da qui? Per Tudor, una reputazione che vacilla e un’avventura che si chiude troppo presto. Per la Juventus, la necessità di ripensarsi, di aprire un nuovo ciclo, con Luciano Spalletti pronto ad accomodarsi in panchina. Oggi è toccato a Brambilla, il tecnico della Next Gen, poi sarà la volta dell’ex CT.

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