Benevento, De Zerbi: “Il nostro esempio è il Crotone”

De Zerbi ZERBI – “C’è stata una reazione di orgoglio ed una continuità di risultati. Le prestazioni c’erano anche prima. Meritavamo anche qualche domenica prima poi non riuscivamo mai a portarla a termine. Ora stiamo facendo bene, ma dobbiamo stare sempre attenti, mancano 8 punti di distacco e sono ancora tanti”. Sono le parole del tecnico del Benevento, Roberto De Zerbi, a Radio Anch’Io Sport dopo le due vittorie con Chievo e Sampdoria. L’allenatore è convinto che la squadra possa fare i punti che le servono per salvarsi.

POSSIAMO SALVARCI

“Ci credo, anche se non è facile, dovremo fare una media punti altissima. Ma cerco di concentrarmi partita dopo partita. Fino a poco tempo fa se avessi detto che avremmo vinto due partite nessuno ci avrebbe creduto. Dobbiamo continuare su questa strada”. Il Benevento ha come esempio quello del Crotone lo scorso anno. “Ho anche ricordato ai miei giocatori più di una volta l’impresa del Crotone. Nicola lo scorso anno è stato l’allenatore più bravo. Non a livello tecnico e tattico, ma il lunedì bisogna ricaricare la truppa. E non è facile. Noi prendiamo proprio il Crotone come riferimento”, ha aggiunto De Zerbi che vuole una squadra che riesca ad attaccare e non solo difendere.

LA VAR HA MIGLIORATO IL TORNEO

“Abbiamo fatto tante partite guardinghi, cercando di rubare palla e ripartire, ma alla lunga se sii vuole avere la possibilità di salvarsi bisogna creare occasioni e avere il coraggio di creare occasioni, non solo difendersi, non si può sempre fare le gare in questo modo. La Var? Ha migliorato il campionato, ha tolto l’errore, è chiaro che bisogna ancora perfezionarne l’ultilizzo e lo permetterà solo il tempo, ma è stato un passio in avanti, al di là delle polemiche dell’ultima settimana”, ha sottolineato il tecnico. Sulla corsa scudetto De Zerbi è convinto di una sfida a due. Juve e Napoli? Sono due squadre che si giocheranno il campionato fino alle ultime giornate, una più bella da vedere e l’altra più solida e con più individualità, ma a me bastano i problemi della mia squadra. La sosta? Ne avrei fatto a meno, quando ci si ferma sono stressato, mentre quando si lavora vado meglio, l’importante che si riparta con lo stesso spirito di due giorni fa”.