ESCLUSIVA Loris Boni: “Genoa-Sampdoria si decide a centrocampo”

Loris Boni
foto UC Sampdoria

Messa in archivio la quindici giorni dedicata alle nazionali l’attenzione degli appassionati di calcio torna a concentrarsi sulla Serie A che sabato 24 riapre i battenti con le gare della 13° Giornata. Tra di esse spicca uno dei derby più sentiti in assoluto in Italia: il Derby della Lanterna, Genoa-Sampdoria. Ne abbiamo parlato con qualcuno che di derby a Genova ne ha giocati diversi, si tratta di Loris Boni centrocampista grinta e fosforo della Sampdoria dal 1971 al 1975, della prima Roma di Liedholm dal 1975 al 1979, del Pescara e della Cremonese. 208 presenze e 5 reti nella massima serie, 14 presenze in Nazionale Under 21, un grandissimo seguito sui social dove si propone con l’umanità che l’ha sempre contraddistinto. Ecco cosa ci ha raccontato

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Boni e il Derby della Lanterna

Quale sarà la chiave tattica del Derby della Lanterna?
“Il Derby casca in un momento particolarissimo per tutte e due le squadre in crisi di risultati e con le difese che hanno preso molti gol negli ultimi incontri. Probabilmente non hanno ancora trovato il giusto equilibrio in campo. Il Derby come sempre è una partita a parte, è difficile fare una previsione. La Sampdoria come valori potrebbe essere superiore, ma mi  aspetto una gran battaglia. Tatticamente la partita si può decidere a centrocampo dove si scontrano la qualità blucerchiata e l’aggressività dei rossoblu”.

Juric rischia la panchina?
“E’ sempre sbagliato mettere in tensione massima un Mister, non aiuta la serenità e la preparazione del gioco. Juric lo considero un buon allenatore che peraltro si è trovato la rosa fatta. Però i presidenti spesso pretendono quello che fondamentalmente non si può pretendere”.

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Chi sarà l’uomo derby, uno per squadra?
“Quagliarella e Piatek il derby lo decideranno loro”

Un tuo ricordo personale di un Derby?
“Io per i ricordi chiedo sempre agli altri :-)…ricordo però bene e con piacere un Sampdoria-Genoa del 1974 con gol decisivo di Maraschi al 90′”. Per la cronaca era la stagione 1973-74, precisamente domenica 17 marzo. La stracittadina vedeva opposte due squadre in condizioni di classifica critiche, la Sampdoria ultima, il Genoa penultimo. Alla rete del rossoblù Derlin rispose la spettacolare rovesciata di Mario Maraschi, che segnò allo scadere su cross di Roberto Prini. A fine stagione entrambe le squadre retrocessero in Serie B, ma la Sampdoria fu ripescata in seguito alla penalizzazione del Verona per illecito.

L’iniziativa “Boni per Zena”

Parliamo infine dell’iniziativa “Boni pe Zena” che peraltro racconterai in diretta nazionale alla prossima Domenica Sportiva?

“Nasce in modo spontaneo nei giorni del crollo del Ponte Morandi quando un amico grafico ha preso un vecchia figurina Panini del 1972 e ne ha fatto una maglietta. Io la vendo a un prezzo di 10 euro e il ricavato lo consegnerò nelle mani del Sindaco di Genova. L’iniziativa sarà attiva fino al 31 dicembre e per averla basta contattarmi sui social. Io poi vado volentieri in giro, ovunque mi chiamano, a presentare l’iniziativa. Ne abbiamo fatte tante a Roma, a Genova, a Firenze insomma dove capita. Nella maglietta ci sono i colori della Samp ma solo perché ho giocato li. Io soprattutto voglio costruire un ponte tra le gente, tra i tifosi e dare un piccolo contributo alla Città cosi duramente colpita”.