ALLEGRI PSG: – Massimiliano Allegri è pronto a lasciare la panchina della Juventus alla fine del campionato, dopo cinque stagioni e cinque scudetti vinti.
Lo riferiscono La Stampa e La Repubblica, che ipotizzano un clamoroso ritorno di Antonio Conte. Ma la situazione non è così fluida come sempre. Vediamo perché.
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Al momento l’unica certezza è che quando Andrea Agnelli e Massimiliano Allegri si incontreranno il tecnico di Livorno comunicherà la sua scelta. Lo aspetta un ricchissimo triennale a Parigi dove ritroverà Buffon e un calciomercato che, a dispetto del fair play finanziario, gli consegnerà una squadra in grado di tentare l’ennesimo assalto alla Champions. Occhio alla situazione di Cristiano Ronaldo che ha molta stima del tecnico e potrebbe seguirlo.
Alla Juventus però non si faranno trovare impreparati. La logica vorrebbe che il posto di Allegri sia preso da Antonio Conte che, da sempre e a dispetto dei rumors di calciomercato, ha atteso la chiamata bianconera prima di prendere una decisione definitiva. Nedved e Paratici spingono con forza per questa scelta ma Agnelli non è affatto convinto. Conte stante la situazione si è promesso all’Inter di Marotta, aspetta solo la certezza di non poter arrivare alla panchina bianconera prima di firmare. In casa Juve si apre così uno scenario clamoroso che porta verso due soluzioni: Pep Guardiola e Mauricio Pochettino. La prima è una suggestione fortissima, Agnelli lo ha cercato sia dopo il ko con l’Ajax che dopo l’eliminazione del City per mano del Tottenham. Il tecnico catalano non ha chiuso le porte. La seconda, invece, piĂą fattibile prende vita ai tempi degli ottavi di finale della Champions League 2017-2018 quando il presidente bianconero rimase molto impressionato dal gioco del tecnico argentino di origini piemontesi. L’approdo alla finale della coppa con le grandi orecchie aumenta la stima ma anche la difficoltĂ a raggiungere l’obiettivo. Da registrare però che i rapporti tra Pochettino e gli Spurs non sono idilliaci. A febbraio al termine della sessione invernale del mercato fu lapidario: “Invece di un divano, prendiamo una sedia. Questa è la differenza tra il Tottenham e le squadre costruite per vincere”.Â
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