Funziona la tattica di Conte: la forza della velocitĂ , dei muscoli e dei rientri contrapposta alla prima costruzione di De Zerbi. La chiave di Sassuolo-Inter.
Ha tirato fuori gli artigli Antonio Conte: ha preparato Sassuolo-Inter studiando come mettere in difficoltà l’idea di De Zerbi, teleguidando dalla panchina i suoi uomini per una partita prettamente difensiva. Perché è il Sassuolo a tenere, come era prevedibile, l’iniziativa, ma il 5-3-2 compattato negli ultimi 35 metri funziona quando la prima e fondamentale arma non funziona: sporcare la prima costruzione del Sassuolo. Il primo gol nasce così, il secondo ne rappresenta lo sviluppo, perché è un autogol che, però, sfrutta la forza fisica, quella che anche contro il Torino ha schiacciato gli avversari. Sono 5-6 uomini a portare un pressing.
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Conte deve ringraziare il Conte l’altro conte, Vlad: perché senza la luna storta di Chiriches (ed anche di Ferrari), la partita, probabilmente, avrebbe avuto uno sviluppo diverso. De Zerbi ha chiesto costantemente un movimento della palla diverso, più rapido, uno spostamento che avrebbe consentito ai centrocampisti ed agli attaccanti di spostarsi e ricevere. Non è avvenuto: bravo Conte a sfruttare il vulnus e fortunato a fare bingo, vincendo la gara con la chiave che aveva preparato ed alla quale De Zerbi non ha saputo rispondere.
Lo schiaffo iniziale, la fisicità frapposta ha cancellato la giusta determinazione al Sassuolo: è la dimostrazione che ci vogliono i calciatori forti, oltre alle idee, per poter ambire a qualche traguardo importante, come può esser quello della lotta Champions. De Zerbi ha fatto ciò che deve fare un allenatore che studia per essere uno dei più grandi: studiare un’anima ed una filosofia da applicare in allenamento, tale che tiri fuori il meglio dai suoi calciatori. Questa pesante sconfitta ci può stare, non ridimensiona il lavoro del tecnico bresciano.
C’è da chiedersi, piuttosto, se un’Inter difesa e contropiede abbia preso qualcosa di più dei tre punti. Mi spiego meglio: Antonio Conte ha vinto da Antonio Conte ed è legittimo che quest’allenatore dia all’Inter quello che è il suo credo. Ma, è un credo adeguato per una squadra che vuol avere una dimensione europea, ma anche nazionale, di livello? Qualcosa di importante oggi si è visto: l’Inter ha costruito e difeso 4 per alcuni tratti della partita, mostrando degli scostamenti dogmatici che, finora, hanno penalizzato il percorso, in particolare continentale dei nerazzurri.
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