Pirlo, Ronaldo e quell’abbraccio mortale che sa di esonero

La Juve non può non pensarci: se sarà ko in Supercoppa, l’esonero di Pirlo è l’exit strategy di Andrea Agnelli

Le voci, i sussurri, le idee sono quelle che seguono ogni sconfitta. Più pesante è la sconfitta, più forti sono queste voci, questi sussurri, queste idee. E tutte arrivano da lì dove la sconfitta è nata, non dove si è consumata: quello è un luogo simbolico, ma casuale. La madre della sconfitta è sempre a casa.

Nelle ultime 48 ore tutto ciò che è accaduto dalle parti del centro tecnico della Juventus è stato un susseguirsi di suggestioni. Alcune che arrivano dalle parole di Chiellini, altre che -suonano come una resa nei confronti dell’impresa di vincere il nono scudetto di fila. Poi, ci sono stati tutti quei fondi dedicati a Cristiano Ronaldo: “Pirlo si è messo nelle sue mani, CR7 è scomparso. E con lui la Juventus”. Se vogliamo è questa l’estrema sintesi, con giudizi molto netti su quello che, ad oggi, galleggia tra l’esser considerato tra il numero uno ed il numero due al mondo.

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Cristiano Ronaldo (Getty Images)

Pirlo può andar via: ma anche Paratici è responsabile

Quindi, partendo dall’antefatto, si arriva ad una prima conclusione. Pirlo si è affidato a Ronaldo. A guardare il campo, sembra una conclusione quasi lapalissiana. Cristiano cammina in campo da diverse gare, tutti i quotidiani arrivano ad un’unanime insufficienza per le sue gare, con giudizi che risentono inevitabilmente della sudditanza psicologica nei confronti del nome, della storia, del blasone rappresentati dal portoghese. Nonostante questo, Pirlo continua ad affidarsi a Ronaldo. Ma, anche a Bonucci ed a Chiellini. Si è letto che questa gestione del Maestro non sia consona a chi dovrebbe insegnar calcio alla Juventus, darle un corpo ed un’anima che, in questa stagione, si è vista in un numero di gare così limitato.

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Dovesse perdere stasera, mostrando anche in Supercoppa di non esser pronto ad allenare la Juventus, allora Pirlo dovrebbe esser esonerato da Agnelli o rassegnare le dimissioni. La Juve ha nove punti in meno dello scorso anno, un’identità smarrita, una serie di investimenti contestati e sbagliati. E con Pirlo anche Fabio Paratici, dopo i successi avuti con la chioccia Marotta dovrebbe iniziare a rivedere la sua posizione. Tra inchieste giudiziarie ed investimenti sbagliati, Andrea Agnelli non può che entrare in fase di riflessione. Anche se, come sempre, il primo a rischiare è l’allenatore. Pirlo, se non fosse l’Andrea campione del mondo, avrebbe già da tempo la mannaia dell’esonero a pendere sulla sua testa. E dopo la Supercoppa potrebbe esser l’unica strada per salvare la stagione della Juventus.