Luciano Moggi si esprime sullâattuale situazione della Juventus, paragonandola agli avversari di tante battaglie.
Luciano Moggi è una figura mitologica, leggendaria nel panorama calcistico italiano. Il suo nome è accompagnato da ogni tipo di sentimento, dai piÚ gioiosi e nobili a quelli invece rancorosi e rabbiosi; il tutto a seconda della fede del tifoso con cui stai parlando.
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Se è vero infatti che Moggi è stato ed è uno dei dirigenti sportivi piĂš vincenti della storia italiana, grazie ai successi ottenuti a Napoli (uno scudetto e una Coppa Uefa conquistati durante la presidenza Ferlaino) e soprattutto quelli ottenuti a Torino, sponda Juventus (5 scudetti, una Champions League, una Supercoppa Europea ed una Coppa Intercontinentale), è altrettanto vero che il suo lavoro è macchiato indelebilmente dallo scandalo Calciopoli, la vicenda nata dalla pubblicazione di intercettazioni telefoniche fra lo stesso Moggi e figure di rilievo del sistema calcistico, dai dirigenti federali fino ai giornalisti.Â
Luciano Moggi ha parlato in diretta su Twitch sul canale âJuventibusâ, esprimendosi in merito alla situazione odierna della sua ultima squadra, quella con cui ha ottenuto i maggiori successi, la Juventus che sta affrontando dopo un decennio un momento di crisi. Le dichiarazioni sono state forti, senza peli sulla lingua ed in grado di colpire un bersaglio doppio: la âsuaâ Juventus e, allo stesso tempo, gli acerrimi rivali dellâInter.
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âNegli ultimi tempi la societĂ non sta dimostrando forza. Diciamolo chiaramente: siamo diventati lâInter di Moratti. La dirigenza avrebbe dovuto tenere Allegri in panchina e non cambiare, non dare ascolto agli spifferi, alle voci provenienti dai tifosi. Penso che la Juventus proseguirĂ con Pirlo e sono fiducioso sul raggiungimento della zona Champions. Se domani andasse male, non farei nulla. Altrimenti si sbaglia due volte. Câè un progetto e bisogna portarlo avanti. Pirlo è una scommessa ma non ha molte colpeâ. Moggi si è poi soffermato sulla differenza tra lâavere a disposizione giocatori importanti ed una squadra, oltre a ribadire lâimportanza per la societĂ di procedere, sebbene con cautela, nel rimpiazzare gli anziani con i giovani.
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