Alle Olimpiadi, durante la gara dei 20 km di marcia femminile, alcune atlete asiatiche si sono coperte l’ombelico. Come mai?
I riflettori, nella 20 km di marcia femminile, se li è presi Antonella Palmisano. La pugliese delle Fiamme Gialle, nelle prime posizioni sin dall’inizio, ha dominato la gara conquistando la medaglia d’oro nella. A farsi notare, oltre a lei, sono state pure alcune atlete asiatiche: non solo per i risultati conseguiti nella gara (Liu Hong è arrivata terza) ma per la loro decisione di coprirsi l’ombelico.
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Un dettaglio che ha incuriosito molto i presenti a Tokyo e i telespettatori. Da dove nasce questa decisione? A rispondere è stato il quotidiano spagnolo ‘As’, che ha dedicato un’intero articolo all’argomento. In pratica, i cinesi e i tibetani hanno una convinzione culturalmente consolidata secondo la quale dall’ombelico fuoriesca energia vitale. Ritengono inoltre che, attraverso di esso, il corpo possa assorbire l’energia negativa presente nell’ambiente circostante.
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Concetti legati alla teoria del chakra. Da qui la decisione, racconta il quotidiano, di nasconderlo e di coprirlo con un nastro o una benda. E non finisce qui perché, in alcuni casi, gli sportivi sono soliti utilizzare anche delle pietre particolari in grado, secondo le credenze locali, di attrarre e trasmettere alla persona energia positiva. I benefici, dando uno sguardo ai numeri e alle medaglie vinte dalla Cina, sembrano esserci davvero.
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