Infortuni, calendari e Green Pass: Italia, la ricetta di Castellacci

Luminare della medicina dello sport ed ex medico della Nazionale italiana, il prof. Enrico Castellacci ai microfoni di SerieAnews.com

Punto di riferimento nella medicina dello sport, ma anche una vita trascorsa tra il camice ed i campi di calcio, al seguito della Nazionale italiana dal 2004 al 2018. Insomma, l’esperienza certo non manca al prof. Enrico Castellacci, che nella sua carriera può vantare addirittura un titolo di campione del mondo. Un trofeo che, adesso, l’Italia di Mancini insegue attraverso le qualificazioni, a partire dal prossimo e decisivo scontro con la Svizzera, il 12 novembre all’Olimpico.

“Veniamo da un Europeo meraviglioso, dove abbiamo visto una Nazionale intensa e che giocava davvero bene, con tanti giovani di talento – spiega in esclusiva a SerieAnews.com, il prof. Castellacci – Questo ha fatto la differenza con le altre nazionali ed è stato emozionato e affascinante. Poi è normale che possa esserci un po’ di calo, dopo una vittoria prestigiosa. Avviene sempre dopo un mondiale o dopo un europeo. E lo abbiamo notato anche noi nelle ultime partite”.

Di qui, Castellacci si sposta sull’imminente confronto con la Svizzera: “Siamo a pari punti, ma anche un pareggio potrebbe aiutarci a passare. Onestamente, gli azzurri sono più forti della Svizzera a livello tecnico, facendo i debiti scongiuri (ride ndr). È chiaro che sia una partita fondamentale per qualificarsi al Mondiale e qualche insidia la può sempre mascherare. Mi sento ottimista, comunque, scaramanzia a parte”.

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Immobile in Nazionale
Immobile (LaPresse)

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Infortuni e Nazionale, Castellacci: “Ecco il perché di tanti problemi muscolari”

In prima pagina, però, ci sone soprattutto le molte assenze (le ultime quelle di Immobile e Chiellini), dall’una e dall’altra parte: “Tutti questi infortuni hanno ostacolato e stanno ostacolando Mancini, ma il CT può contare su dei rincalzi di valore”, continua Castellacci, che poi analizza il motivo dietro i tanti problemi fisici dell’ultimo periodo. E la domanda sorge quasi scontata: non è che sta tutto nel solito calendario ingolfato? “È ovvio che, giocando tre volte a settimana, si intasano i calendari. Questo comporta un sovraccarico muscolare che, alla fine, si fa sentire. Se un allenatore usa sempre gli stessi atleti, c’è questo rischio. Tre partite a settimana… non si riesce mai a recuperare muscolarmente”.

E ancora, Castellacci spiega: “Se poi si continua a giocare su un muscolo indolenzito o affaticato, ci vuole poco per creare un infortunio. Tant’è vero che la maggior parte dei problemi fisici accusati dai calciatori nell’ultimo mese sono tutti di natura muscolare. Gli adduttori, i flessori: questo vuol dire che sono elementi affaticati e che si rompono con l’eccessivo carico di partite. È un problema che colpisce chiunque, basta vedere i tanti infortuni della Svizzera. Siamo tutti sulla stessa barca”.

Infine, una parentesi sulla situazione covid, ancora presente nella nostra Serie A e in giro per i massimi campionati europei. E da presidente dell’Associazione Medici Italiani del Calcio, Castellacci non ha dubbi: “L’allarme deve restare alto, anche se in Italia viviamo una posizione positiva. Io resto della mia idea: ci vorrebbe il green pass anche nel mondo del calcio. Non capisco perché ci voglia per entrare in un’azienda e per giocare a pallone no. Se ci fosse un green pass obbligatorio per i calciatori e gli addetti ai lavori, preserveremmo meglio tutti gli elementi coinvolti. Comunque sia, è giusta la riflessione: bisogna sempre stare in guardia, perché nel resto d’Europa la situazione parla da sé”.