SerieaNews.com ha intervistato Antonio Di Battista, scopritore di Torreira, per analizzare il momento del calciatore della Fiorentina.
La Fiorentina di Vincenzo Italiano è tra le sorprese di questo campionato. Tra gli uomini fondamentali del gruppo viola bisogna inserire sicuramente Lucas Torreira. Il calciatore uruguaiano si è preso letteralmente le chiavi del gioco della ‘Viola’. SerieaNews.com ha intervistato Antonio Di Battista, tra gli scopritori proprio di Torreira e anche di Marco Verratti, per analizzare il momento sia dell’uruguiano che del calciatore del PSG.
Torreira è diventato un punto cardine della Fiorentina di quest’anno. Si aspettava questo suo rendimento con Vincenzo Italiano?
“Lucas è forte, non è più una sorpresa. Tutti conoscono le sue qualità. E’ stato impostato come play davanti alla difesa a Pescara da Massimo Oddo e da lì in poi sono state chiare le sue caratteristiche. Torreira ha fatto bene con tutti gli allenatori che ha avuto, anche con Simeone che è un difensivista”.
A differenza del passato, si vede Torreira giocare molto di più in zona offensiva e allo stesso tempo ha diminuti anche i cartelli. E’ un segno di maturità o è il gioco di Italiano ad aiutarlo?
“Questi miglioramenti fanno parte della normalità, perché l’esperienza migliora tutti gli aspetti. Qualche gol in più in questa stagione? Se sta segnando di più e anche per merito di Italiano, il quale è molto bravo, che gli chiederà sicuramente di proporsi anche in avanti. La Fiorentina gioca un calcio propositivo, dove ti pressa alto e che gioca nella trequarti avversaria”.
La Fiorentina deve fare di tutto per riscattare Torreira dall’Arsenal? Come mai l’uruguiano ha sofferto in Premier League?
“Non lo so questo, perché bisognerebbe essere all’interno della Fiorentina per rispondere a questa domanda. Bisognerebbe conoscere i piani della dirigenza toscana, quali sono i calciatori da riscattare e quali sono in prestito. Difficoltà di Torreira all’Arsenal? Non ho visto tante gare di quel periodo, ma posso dire che il calcio inglese è sicuramente più fisico, veloce ed intenso rispetto a quello italiano”.
Lei ha visto crescere anche Marco Verratti, il quale è stato uno dei pochi a salvarsi nel PSG contro il Real Madrid. Non è stato un peccato non vederlo nel nostro campionato? Cosa ci può dire sull’uscita del PSG dalla Champions League?
“Di Marco non posso che parlare bene. Era un talento da ragazzo e l’ha dimostrato in questi anni. Quando persone come Messi, Neymar o Guardiola tessono le lodi a Verrati significa che è un calciatore di assoluto valore. Era seguito anche da club italiani, ma il PSG offrì di più. Nel calcio queste cose possono capitare. PSG? E’ una squadra con tanti campioni, ma che non ha equilibrio. Non si può vincere solo con attaccanti di valore.
Con Verratti in campo nelle ultime due partite della fase a gironi contro Svizzera ed Irlanda del Nord, l’Italia si sarebbe già qualificata al Mondiale?
“Non c’è la controprova su questo, ovviamente, ma è chiaro che Verratti è un calciatore molto importante nelle dinamiche di gioco della nazionale italiana. Marco avrebbe dato sicuramente qualcosa in più, di questo ne sono certo”.
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