“Fallo netto e rosso diretto”: caos Roma-Feyenoord, scoppia la polemica

Roma-Feyenoord, si accendono le polemiche nel pieno della finale di Conference League. Manca un rosso diretto, scoppia la rabbia dei tifosi.

Clima infuocato a Tirana, dove Roma e Feyenoord si stanno giocando la prima edizione della UEFA Conference League. Una gara combattuta, che i giallorossi stanno conducendo per 1-0, dopo un primo tempo sontuoso per gli uomini di Mourinho.

Abraham contro Senesi
Abraham e Senesi (LaPresse)

Un primo tempo dove i capitolini si sono dimostrati padroni del campo, seppur qualche buona iniziativa del Feyenoord. La rete di Zaniolo ha tagliato un po’ le gambe agli olandesi, che però nel secondo tempo stanno rimettendo in piedi la propria partita.

E con due pali colpiti, la porta della Roma ha subìto più di qualche semplice rischio. Un secondo tempo acceso, insomma, dove non sono mancate neanche le polemiche arbitrali.

Abraham si lamenta
Abraham (LaPresse)

Roma-Feyenoord, manca un rosso a Senesi: scoppia la polemica dei social

Al minuto numero 52′, Abraham soffia palla alla difesa del Feyenoord e si invola indisturbato verso la porta difesa Bijlow. L’argentino Senesi si getta al suo inseguimento e trattiene vistosamente al braccio l’attaccante inglese. L’ex Chelsea non cade, ma la sua corsa verso il pallone viene penalizzata di netto dall’intervento falloso del difensore avversario.

Intervento che, però, non è stato giudicato falloso dall’arbitro Kovacs e dalla squadra arbitrale al VAR. Un non-fischio che ha fatto impazzire la panchina, i giocatori e i tifosi della Roma, avvelenati con il direttore di gara per non aver sanzionato un fallo netto e da ultimo uomo, che sarebbe costato l’espulsione allo stesso Senesi.

È vergongoso: fallo netto e rosso diretto”, “Era rosso tutta la vita“: questi sono solo alcuni dei tanti commenti spuntati sui social, con i tifosi giallorossi (e non solo) sbalorditi per il mancato intervento dell’arbitro Kovacs. Per altri, invece, il colpevole numero uno è lo stesso Abraham, reo di non essersi lasciato cadere per sottolineare il contatto falloso con Senesi.