“Potevo essere come Messi o Ronaldo”: la frecciata dell’ex Inter

L’ex idolo dell’Inter parla della sua carriera discussa per l’impegno profuso e si paragona a Messi e Cristiano Ronaldo.

I tifosi dell’Inter considerano un privilegio averlo potuto avere in squadra e averne goduto in epoca di triplete, eppure nessuno nega che Wesley Sneijder avrebbe potuto dare e fare decisamente molto di più. L’oggi 38enne è stato un trequartista elegante, intelligente al punto che l’idolo van Basten di lui disse: “È il miglior centrocampista che l’Olanda abbia mai prodotto”.

Messi saluta i tifosi
Leo Messi, Italia-Argentina (LaPresse)

Ciò che sicuramente è mancata a Sneijder è stata la competitività, il desiderio di dimostrare e incrementare costantemente le sue abilità e il suo talento. Infatti, nel 2018 annuncia l’addio alla Nazionale e l’anno dopo quello al calcio, dopo un’ultima esperienza con i qatarioti dell’Al-Gharafa.

Ajax, Real Madrid e Inter le tre principali società nelle quali si è distinto, vincendo praticamente tutto e ciò l’ha ritenuto sufficiente per dirsi felice della carriera perseguita.

Sneijder arrabbiato
Wesley Sneijder, Galatasaray (LaPresse)

Sneijder: “Potevo essere come Messi o Ronaldo”

Nel corso di un’intervista rilasciata al sito ufficiale di Gianluca Di Marzio, giornalista ed esperto di calciomercato di ‘SKY’, ha parlato proprio dell’impegno spesso contestatogli da giocatore: “Potevo essere come Messi o Ronaldo, ma semplicemente non m’interessava. Mi sono goduto la mia vita. Forse ho preso qualche bicchiere di vino in più nelle cene. Leo e Cristiano sono diversi, hanno fatto molti sacrifici. E questo è apprezzabile. La mia carriera, tuttavia, è stata incredibile”.

In effetti, appena appesi gli scarpini al chiodo, Sneijder è finito sotto i riflettori per il rapido aumento di peso, forse proprio relazionato a un cambio dell’alimentazione e la poca disciplina in tal senso. D’altronde, da qualche anno commercia vini con Fabio Cordella e la sua vita è quantomai slegata da ambizioni calcistiche come ottenere un nuovo ruolo da dirigente o allenatore.