Uno dei protagonisti del calciomercato estivo, Matthijs de Ligt, racconta alcuni retroscena sulla sua esperienza italiana alla Juventus.
Nell’estate del 2019 il suo arrivo alla corte della Juventus sembrava segnare l’inizio di un nuovo futuro non solo per la il club bianconero, ma anche in un certo senso per il calcio italiano. La Serie A infatti con l’arrivo di Matthijs de Ligt annoverava tra i propri protagonisti uno dei più forti talenti al mondo, difensore e capitano del cosiddetto “Ajax dei giovani” capace di sfiorare la finale di Champions League.
Tre anni più tardi l’avventura di De Ligt a Torino si è già conclusa. La cessione al Bayern Monaco ha fruttato alla Vecchia Signora 67 milioni di euro più 10 in eventuali bonus, più o meno la stessa cifra investita a suo tempo per acquistarlo. In pratica si può dire che l’amore tra giocatore e club non è mai decollato, e per molti esperti il centrale olandese si è addirittura involuto.
Una supposizione che trova addirittura conferma dalle parole del diretto interessato. Che intervistato da ESPN ha svelato alcuni particolari sui tre anni trascorsi in Italia lasciando intendere di non essersi trovato perfettamente a proprio agio.
“Ai tempi in cui mi sono trasferito alla Juventus pensavo che con Sarri, dopo quanto visto con Napoli e Chelsea, avremmo giocato un calcio offensivo come quello dell’Ajax” racconta De Ligt. “Purtroppo però dopo un anno il mister se ne è andato”.
La stagione successiva l’olandese è stato guidato da Andrea Pirlo, nella scorsa invece da Massimiliano Allegri. Esperienze in chiaro-scuro: “All’inizio giocavo sul centro-sinistra e non mi trovavo bene, poi ci siamo invertiti con Bonucci e le cose sono migliorate. Nelle successive due stagioni sono tornato spesso a sinistra” osserva ancora ” e non è che non ci voglia giocare, è che mi sento più sicuro sul centro-destra”.
Una critica velata alla gestione avuta in bianconero e una in generale al calcio italiano: “Le differenze tra Ajax e Juventus? Prima pressavo alto e mi prendevo rischi, dopo difendevo in modo diverso, più indietro. Perché il calcio italiano in generale ha un ritmo più lento”.
Nonostante l’addio a De Ligt, la Juventus gode di grande considerazione dopo l’arrivo al suo posto di Bremer e anzi per l’AD dell’Inter Beppe Marotta è la favorita per lo Scudetto. Ma mentre registra una beffa sul mercato, con l’obiettivo Molina “scippato” dall’Atletico Madrid, la Vecchia Signora deve prendere atto anche delle critiche del suo ex giovane gioiello.
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