Juventus, nuove dichiarazioni di Luciano Moggi. L’ex dirigente a sorpresa sul match in vista con il Milan e non solo: tra il rendimento della squadra di Allegri, Calciopoli e Raiola. Continuano a sorprendere le parole di quello che fu il direttore generale dei bianconeri tra il 1994 e 2006, sempre schietto e netto nell’esprimere i suoi pensieri.
Si inizia a respirare aria positiva in casa Juventus. Si può dire che fosse un qualcosa di prevedibile, specie se gli ultimi due successi arrivano col Bologna e gli israeliani del Maccabi. Ma vincere non è mai scontato, con chiunque. Soprattutto se ti ritrovi in una spirale assai negativa in cui le brucianti sconfitte e gli inaspettati pareggi coincidono con un gioco che ha lasciato, per gran parte di questa nuova stagione, perplessi.
Vincere aiuta a vincere e convincere, da qualche parte bisogna anche iniziare. Così, come detto, prima in campionato e, poi, in Champions League, i bianconeri hanno iniziato di nuovo a macinare punti. e perchè no, anche buone prestazioni. Arrivano nuove dichiarazioni di un grande ex, Luciano Moggi, che spesso si ritrova a fare un’analisi a 360 gradi sul club per cui ha lavorato a lungo.
“La Juventus non offre un gioco particolare. È possibile che domani batta i rossoneri”. Alcune tra le dichiarazioni di Luciano Moggi, presente al Palermo Football Summit, riprese da TMW Una perplessità prima, e un pronostico che sicuramente farà piacere ai tifosi poi.Perchè se è vero che la Juventus ad oggi ha fatto più male che bene, la storia racconta come i bianconeri abbiano spesso ribaltato situazioni ostiche. Milik, assente nel match di Champions di mercoledì, è ancora in dubbio. Ma un Rabiot ritrovato (occhio al mercato) finalmente in gran spolvero, titolare di quella Juve idealizzata ad inizio anno da Allegri, è pronto a rilanciare le prestazioni della squadra. Il Milan, invece, può ritrovare Theo Hernandez, ma resta e resterà orfano di Calabria e Saelemaekers. Non manca da parte di Moggi, un nuovo passaggio su Calciopoli. “Calciopoli? Una falsità che vollero portare per distruggere il calcio Italiano. La Juventus aveva Trezeguet, Thuram e nazionali… figuriamoci se aveva bisogno di aiuti. Abbiamo vinto perché avevamo la squadra più forte”.
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