Quella di domani contro la Juventus sarà una gara dal sapore speciale per Sarri: emersi dettagli sul suo rapporto con Ronaldo.
Un amore mai del tutto sbocciato e durato, nonostante la conquista di uno scudetto, appena un anno. Dodici mesi costellati, soprattutto, da criticità e incomprensioni che spinsero poi il club a voltare subito pagina. Quella di domani contro la Juventus, per Maurizio Sarri, non sarà una gara come le altre. I bianconeri, nel 2019, lo scelsero come sostituto ideale di Massimiliano Allegri. Il nome giusto, secondo parte della dirigenza, da cui partire per associare il bel gioco alle vittorie.
La realtà, però, si rivelò ben diversa dalle aspettative con il tecnico mal sopportato dal presidente Andrea Agnelli e da una larga parte dei giocatori. I quali si mostrarono reticenti a mettere in pratica gli schemi dell’ex Napoli e a seguire i suoi dettami tattici. Il risultato fu un ibrido che vinse sì il titolo ma per motivi da ricollegare soprattutto all’inerzia (non a caso l’anno successivo la fila di tricolori consecutivi si interruppe) e alla mancanza di rivali credibili.
Un cammino in chiaroscuro in campionato che, unito all’eliminazione agli ottavi di finale di Champions League per mano del Lione, spinge la dirigenza ad esonerarlo l’8 agosto 2020. Ora la sua carriera sta proseguendo alla Lazio, seconda alle spalle del Napoli. Intanto, nella giornata odierna, sono emersi ulteriori dettagli che confermano quanto sia stata travagliata l’esperienza di Sarri alla guida della Juventus e quanto poco il mister sia riuscito a legare con Cristiano Ronaldo.
A fornirli, in particolare, è stato ‘Tuttosport’: “Il problema più grosso e insormontabile era legato alla sostanza. Al rapporto con i giocatori, molti dei quali non ce l’avevano tutta questa voglia di reinventarsi mettendosi al servizio del Sarriball e degli schemi. Magicamente, mano a mano, agli allenamenti cominciavano a far discutere alcune assenze”.
In primis, proprio quella dell’asso portoghese “aveva preso l’abitudine di allenarsi per lo più da solo saltando buona parte delle sedute tattiche”. Anche Giorgio Chiellini “non era sempre presente”. Gli altri fisicamente presenti agli allenamenti, invece, “si sentivano poco coinvolti” visto che Sarri era solito delegare il dialogo con i singoli calciatori ai suoi collaboratori. Da qui la mancata scintilla tra le parti, che ha portato all’inevitabile naufragio del matrimonio.
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