Aurelio De Laurentiis, nel corso di un evento a Miliano, ha rilasciato alcune dichiarazioni molto importanti.
Lo scorso weekend, dopo la pausa per gli impegni delle varie nazionali, è tornato finalmente il campionato, il quale ha regalato subito tante emozioni. La più eclatante è stata sicuramente la netta sconfitta del Napoli di Luciano Spalletti rimediata allo Stadio Diego Armando Maradona contro il Milan.
La squadra guidata da Stefano Pioli, infatti, ha battuto domenica sera i partenopei con un roboante 0-4, dominando per l’intero arco della partita. Il Napoli, di fatto, contro il Milan ha subito lo svantaggio numerico a centrocampo, non riuscendo mai a mettere una ‘toppa’ agli attacchi del team meneghino.
Dopo il brutto ko rimediato contro il Milan, i partenopei sono ora attesi dalla gara di venerdì sera contro il Lecce dell’ex azzurro Marco Baroni. Il Napoli, almeno sulla carta, è sicuramente super favorito, anche se i pugliesi, visti gli scarsi risultati delle ultime settimane, faranno di tutto per strappare almeno un punto. Tuttavia, in attesa della gara contro i giallorossi, in casa partenopea bisogna registrare altre dichiarazioni da parte di Aurelio De Laurentiis.
Il patron partenopeo, nel corso di un convegno organizzato da ‘Il Sole 24 Ore’, il Merger & Acquisition Summit 2023, ha infatti rilasciato queste parole: “Mi offriono 2,5 miliardi di euro per il Napoli, ma mi servivano? Poi dovevo comprare un club in Inghilterra ma io ho origini napoletane. Il problema è vasto e complesso, ma allo stesso tempo semplicissimo. Il calcio deve essere intese come un’impresa e purtroppo questo concetto in Italia è espresso solo a metà. Ad un certo punto non ho avuto più la voglia di collaborare con la Kappa e ho chiamato il mio amico Giorgio Armani. L’anno prossimo triplicheremo il fatturato di Robe di Kappa. Mi venivano le convulsioni pensando al numero di magliette che vendevano in America: 54. Quando noi abbiamo 83 milioni di simpatizzanti in Occidente e 15 milioni tra Stati Uniti e Canada”.
Aurelio De Laurentiis ha poi continuato il suo intervento: “I fondi sono una cosa importantissima, ma spesso investono in un determinato settore per dare redditività ai propri investitori. Sottraggono redditività al settore in cui investono. Al Meazza si vendono i biglietti ai tifosi tramite una piattaforma, la stessa cosa deve essere fatta per i tifosi virtuali che sono molto più numerosi sia in Italia che all’estero. Perché dobbiamo andare da Sky che loro cosa ci capiscono? Tant’è che stanno chiudendo in Germania e stanno per chiudere in Italia. Il problema grosso è la pirateria. Finalmente a maggio esca questa nuova legge per combatterla. In questi ultimi anni abbiamo perso ben 2,4 milioni di abbonati che in termini di fatturato è tanta roba”.
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