L’Inter, dopo gli ultimi risultati deludenti, ha deciso di scaricare Lukaku. La decisione dell’amministratore delegato Marotta è definitiva.
Dichiarato lo stato d’emergenza in casa Inter. La sconfitta patita per mano del Monza (l’undicesima in campionato) ha fatto scattare diversi campanelli d’allarme e resa quanto mai in bilico la posizione di Simone Inzaghi. Il quale, per evitare l’esonero a stagione in corso, dovrà battere il Benfica e conquistare la semifinale di Champions League. Il destino del tecnico, quindi, è tutto da scrivere. Quello di alcuni componenti della rosa, come ad esempio Romelu Lukaku, è stato invece già deciso.
Il belga, fin qui, è rimasto ben distante dagli standard qualitativi toccati sotto la gestione di Antonio Conte andando incontro a numerose prestazioni negative. Nei primi sei mesi alcuni gravi infortuni lo hanno tenuto ai box: rientrato in gruppo a gennaio, la punta ha ricominciato a giocare con una certa regolarità senza tuttavia riuscire a fornire il contributo sperato alla causa. Per lui appena 7 reti e 2 assist in 24 apparizioni complessive.
Troppo poco, sopratutto se confrontato con le spese che il club ha dovuto sostenere per riportarlo alla base: circa 20 milioni tra il prestito oneroso ed il pesante ingaggio percepito dal calciatore. Ecco perché, stando a quanto riportato nell’edizione odierna de ‘La Gazzetta dello Sport’, l’amministratore delegato dell’Inter Giuseppe Marotta non ha alcuna intenzione di richiederlo ancora una volta in prestito al Chelsea. Le strade in estate si divideranno, e questa volta in maniera definitiva.
Quello che accadrà a Lukaku non è ancora chiaro. L’unica certezza è che molto difficilmente resterà a Londra, visto che i ‘Blues’ lo hanno escluso dal progetto tecnico puntando elementi del calibro di Victor Osimhen. I nerazzurri, invece, hanno messo nel mirino due potenziali sostituti. Il primo è Mateo Retegui seguito da mezza Serie A. Il secondo, invece, risponde al nome di Lois Openda di proprietà del Lens.
La strategia di Marotta è chiara: il nuovo capitolo della storia interista, soprattutto in caso di mancata qualificazione alla prossima edizione della Champions, vedrà protagonisti calciatori giovani con ampi margini di crescita e di proprietà. Lukaku, ormai, appartiene al passato. Le ultime settimane di convivenza forzata. Poi, il primo luglio, andrà in scena ufficialmente il divorzio. Con reciproca insoddisfazione.
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