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Hakan Calhanoglu è il “professore” dell’Inter: il segreto è il ruolo

Hakan Calhanoglu è evoluto a tal punto da divenire tra i più forti registi d’Europa: i numeri all’Inter lo confermano, ma tutto inizia da più lontano.

“Il Professore” l’ha soprannominato l’account social ufficiale della Serie A. Indubbiamente soltanto un maestro del calcio poteva disegnare una traiettoria precisa da destra a sinistra come quella di Hakan Calhanoglu durante Inter-Juventus per Dimarco. L’azione non è terminata con una rete di Thuram. Ma resta il gesto tecnico da applausi. La formazione di Simone Inzaghi ha compiuto uno slancio importante rispetto alla diretta avversaria per lo scudetto. E non è soltanto una questione di punti. Il predominio della squadra di casa è stato evidente dal punto di vista tattico, il quale è stato esaltato nel contempo dalle prodezza tecniche dei singoli.

Hakan Calhanoglu è il professore dell’Inter (ANSA) – serieanews

D’altronde è tutto più “comodo” se in cabina di regia c’è il centrocampista turco. Lo confermano i numeri, che sono scienza e quindi non soggetti ad opinione: 94,3% dei passaggi riusciti per 126 palloni giocati. È senza ombra di dubbio il fulcro e il filtro del gioco nerazzurro. Così come aveva promesso al momento del discusso trasferimento da una sponda all’altra di Milano nell’estate del 2021. In questo momento in pochi sono capaci di far circolare la sfera come Calhanoglu, in Europa. Anche gli scettici l’avranno riconosciuto, sebbene siano giustificati.

Prima di raggiungere un simile livello di padronanza del gioco, il turco infatti ha attraversato diverse fasi e si è spostato in più zone del centrocampo. Ogni è inevitabile stropicciarsi gli occhi quando con classe sottrae il pallone e lo mantiene ai piedi fino al passaggio ideale per i compagni, ma per diventare uno dei registi più apprezzati in circolazione il cammino è stato lungo e fatto di pietre sulle quali è inciampato.

Hakan Calhanoglu sbalordisce: Inzaghi ne è innamorato, il pubblico anche, il suo segreto

Al termine di Inter-Juventus, felice ma ancora cauto, mister Simone Inzaghi ha risposto affermativamente: “Calhanoglu è tra i top registi al mondo, è stato bravissimo”. Grande merito è della squadra costruita in modo più congeniale alle sue qualità, ma il lavoro di trasformazione nel giocatore che è oggi viene da molto lontano. Fu mister Marco Giampaolo ai tempi del Milan nel 2019 a sperimentarlo contro l’Udinese da regista. In quella circostanza però l’esperimento non funzionò: il turco fu posizionato davanti alla difesa per prendere il posto dell’assente Lucas Biglia, a causa d’infortunio. Una scelta radicale per un calciatore impiegato da trequartista o ala fino a quel momento e infatti non verrà più riproposto da regista fino alla stagione scorsa. Calhanoglu sostituisce Brozovic in Champions League contro il Barcellona e la scelta questa volta è riuscita, figlia di una maturazione tattica negli anni e del coraggio di Inzaghi.

L’evoluzione di Hakan Calhanoglu (ANSA) – serieanews

Riannodando i fili, è in campo internazionale che comincia la seconda e di successo fase della carriera del centrocampista. La società intuisce il potenziale. Ciò rappresenta uno slancio importante per il rinnovo, poi siglato lo scorso luglio con un ingaggio superiore ai 6 milioni di euro a stagione fino al giugno del 2027. Da trequartista a regista: arretrando, Calhanoglu ha trovato finalmente e autenticamente se stesso andando ben oltre le qualità che in prima persona credeva di possedere.

I numeri del turco nerazzurro

Giunti a 22 partite di Serie A per l‘Inter, il giocatore conta con 9 reti all’attivo più le due siglate in Champions League e in Supercoppa Italiana e 3 assist. Aggressivo in fase di non possesso, propositivo in favore degli attaccanti quando col pallino del gioco: tutto passa per le idee e i piedi del centrocampista nerazzurro, che alza lo sguardo e indirizza la sfera. Non un passaggio più del necessario: mai sprecare.

Inevitabile allora credere che possa ritornare ai numeri che aveva al Bayern Leverkusen nel 2013/14: 13 reti totali. Se non addirittura oltre. Ma non è questo il problema. All’Inter c’è chi segna, anche grazie alle intuizioni del prof.

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Scritto da
Sabrina Uccello

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