“Il derby rovinato, il neo di Italiano, Pellegrini 6 mln a partita”: la FLOP PARADE di Camelio

Tra motorini distrutti, scuse fuori luogo e rendimento intermittente: ecco i tre protagonisti della Flop Parade di Enrico Camelio. Tre modi diversi di sbagliare, ma un solo verdetto

tifosi del derby, Vincenzo Italiano e Lorenzo Pellegrini con Enrico Camelio
“I tifosi non-tifosi, il neo di Italiano, Pellegrini 6 mln a partita”: la Flop Parade di Enrico Camelio (foto: Ansa/LaPresse) – serieanews.com

Alcune sconfitte insegnano qualcosa, ci sono errori che fanno crescere. E poi ci sono esagerazioni che non lasciano niente. Solo amarezza. Questa settimana la Flop Parade di Enrico Camelio pesca tre episodi che, ognuno a modo suo, raccontano un calcio che quando si lascia prendere la mano, finisce sempre per fare una brutta figura.

Tre mondi diversi: i tifosi che hanno confuso la passione col vandalismo, un allenatore che ha preso la lezione direttamente dal campo, e un capitano che continua a vivere di brevi lampi in un cielo troppo spesso nuvoloso.

1) I tifosi del derby e lo scempio di Ponte Milvio

Roma è una città unica, l’atmosfera e le storie del derby sono impagabili. Ma purtroppo, certe sere, sa diventare anche una città molto piccola. Quella che è andata in scena a Ponte Milvio prima del derby è una di quelle pagine che nessuno dovrebbe raccontare.

Scontri fra tifosi e polizia prima del derby di Roma
I tifosi del derby e lo scempio di Ponte Milvio (LaPresse) – serieanews.com

Auto danneggiate. Motorini distrutti. Vetri rotti. Ma soprattutto un dettaglio che ha fatto arrabbiare più di tutti: quei motorini non erano solo “mezzi” parcheggiati a caso. Erano di persone, magari pure loro tifose, che il giorno dopo dovevano andare a lavorare, portare i figli a scuola, vivere normalmente.

Qui non c’è rivalità che tenga, non c’è derby che giustifichi. Questa è barbarie, e chi si è comportato così non ha rappresentato né lo sport, né il derby, né tantomeno Roma. Solo rabbia gratuita. Solo ignoranza.

2) Italiano, che lezione: a Bergamo sconfitta e scuse

Passiamo al campo, dove Vincenzo Italiano ha vissuto una giornata da dimenticare. A Bergamo, contro l’Atalanta, il tecnico del Bologna si è presentato spavaldo, quasi saccente. E quando vai in casa di Gasperini con quell’atteggiamento lì… rischi di tornare a casa con le orecchie basse.

E infatti, così è andata.

Vincenzo Italiano, allenatore del Bologna
Italiano, che lezione: a Bergamo sconfitta e scuse (Foto: Ansa) – serieanews.com

Ma il vero problema è arrivato dopo: la partita l’hai persa, pazienza. Ma mettersi a cercare scuse su ogni episodio, lamentarsi di tutto e tutti, lascia un po’ il tempo che trova. Anche perché, al netto del grande lavoro fatto in stagione, quando incassi una lezione così limpida è meglio riconoscerla con stile. Un neo su un campionato da fenomeno che lo ha consacrato come golden boy della panchina.

3) Lorenzo Pellegrini: 6 milioni per una partita è davvero troppo

Chiudiamo con Lorenzo Pellegrini, il capitano della Roma. Un giocatore che da anni divide il tifo giallorosso tra chi ci crede ancora e chi, ormai, guarda altrove.

Lorenzo Pellegrini, capitano della Roma
Lorenzo Pellegrini: 6 milioni per una partita è davvero troppo (AnsaFoto) – serieanews.com

La verità? Negli ultimi tre anni, Pellegrini ha fatto solo due mesi veri: quelli con Daniele De Rossi alla guida. Un picco, breve ma intenso, che però sembra già evaporato. Si diceva che lui, al derby, sarebbe stato decisivo. In realtà non è stato né decisivo né particolarmente presente.

Il problema non è solo tecnico, ma anche economico: il suo stipendio da 6 milioni netti all’anno pesa tantissimo. Specie se poi il rendimento concreto è praticamente limitato a un derby d’andata. Troppo poco per chi dovrebbe essere il volto, il cuore e la leadership di questa Roma e che invece ormai sembra già con la testa da un’altra parte.

Un campionato di eccessi e scuse inutili: la musica deve cambiare

La Flop Parade questa settimana ha colpito duro, perché la sensazione è sempre la stessa: quando l’esagerazione prende il sopravvento, quando ci si lascia guidare dall’istinto sbagliato, il risultato è quasi sempre disastroso.

I tifosi che devastano la città, l’allenatore che dopo una lezione pensa solo a cercare alibi, il capitano che vive di ricordi lontani: tre esempi, tre modi diversi di perdere.

E voi? Qual è il flop che vi ha fatto più arrabbiare questa settimana? Ce lo dite voi, la prossima volta magari Enrico Camelio prende nota e allunga la lista.

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